Un campeggio “spontaneo” alle porte di Muggia

MUGGIA. Un campeggio abusivo come biglietto da visita di Muggia. Da tempo la scena che si presenta a chi arriva da Trieste percorrendo la strada provinciale. Sotto il cavalcavia che conduce a Santa Barbara si sono accampati una decina di roulotte e camper con tanto di pedane, stuoie, sedie di plastica, ma anche vasi con piantine e fiori. Spicca poi la presenza di una bandiera bianca. «Chissà se quella bandiera è un segno di pace o piuttosto di resa per segnalare le condizioni di quel tratto di mare su cui, oltretutto, se non erro, vige il divieto di balneazione», dice il consigliere comunale del Pdl-Ncd Claudio Grizon.
Da qui l'affondo politico: «Mi chiedo se tutto questo delirio sia stato autorizzato da qualcuno o, in alternativa, per quale ragione viene tollerato che all'ingresso della città si sia creata questa situazione così squallida che non può sfuggire a chiunque arrivi a Muggia che ritengo ponga problemi paesaggistici e di igiene e decoro pubblico. Come mai l'assessore alla promozione della città con delega ai vigili urbani (Stefano Decolle, ndr) non si è accorto di questa baraccopoli? - si chiede Grizon -. Non ritiene che mentre gli albergatori e gli operatori turistici faticano per qualificare i propri servizi sia allucinante che il Comune tolleri o autorizzi tutto questo?»
Secondo l'esponente del centrodestra su quell'area la Provincia ha solo una servitù di passaggio “per l'accesso al cavalcavia, per cui il Comune farebbe bene a ripristinare il decoro e la pulizia dell'area verificando se necessario se ci sono state violazioni alle norme di legge”. La situazione fa il paio con il posteggio di viale XXV Aprile “dove più volte ho segnalato la permanenza, ben oltre ai limiti fissati, di camper e roulotte che di fatto evidenzia che dopo anni l'amministrazione non è stata ancora in grado di risolvere il problema».
Grizon ha annunciato che sulla vicenda presenterà una interrogazione al sindaco “che spero possa supplire al suo assessore». Pronta la replica di Decolle. «L’area di cui parla il consigliere Grizon non è di proprietà del Comune di Muggia, ma dell'Autorità portuale. In quanto tale, è una zona nella quale la regolamentazione non è competenza dell’Ente, che può ivi far rispettare solo il codice della strada. L’area demaniale di proprietà dell'Ente Porto non ha, tra l’altro, neppure alcun tracciato che definisca la sosta, ed è quindi impossibile anche sanzionare le violazioni relative alla stessa». Ciò non toglie che, come ogni anno, è stata ed è oggetto di monitoraggi e periodici controlli da parte della Polizia Locale “che hanno portato a sanzioni ed all’allontanamento di mezzi con criticità relative all’assicurazione o all’immatricolazione. Controlli e sanzioni che continuano ad interessare anche l’area di via XXV Aprile, nella quale è in vigore l’ordinanza che prevede la sosta a tempo limitato pari a 48 ore esclusivamente nelle giornate da lunedì al venerdì».
Ricordando come sul Molo Balota era stato presentato un progetto interreg denominato “Camptour” bocciato dall'Unione Europea, il sindaco Nesladek replica: «Questa amministrazione si è data da fare per riqualificare quell’area e sta anche ora interloquendo con le amministrazioni responsabili, fermo restando che mi sembra assolutamente puro furore ideologico cercare di togliere la possibilità a delle persone di godere del proprio tempo libero. Come abbiamo risolto la situazione dell’ex Fido Lido così riqualificheremo anche quel tratto di entrata a Muggia».
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