Un cippo a ricordo dell’incendio del 1943
SAN DORLIGO. Un cippo commemorativo per ricordare l’incendio appiccato dai nazisti con la collaborazione dei fascisti italiani che, il 20 ottobre 1943, distrusse il paese di Caresana. A inaugurarlo pochi giorni fa i vertici dell’amministrazione comunale di San Dorligo, guidati dal sindaco Sandy Klun. Al taglio del nastro ha fatto seguito la proiezione del documentario “Burnt in memories” e l'incontro con le autrici Anja Medved e Nadja Velušcek.
Si tratta delle ultime attività del progetto internazionale Burnt in Memories, che si avvicina in modo innovativo al tema finora trascurato degli incendi dei paesi nell'area multietnica al confine tra l'Italia, la Slovenia e la Croazia.
«I cippi commemorativi, sistemati nei paesi di Šmarje e Mire, in provincia di Nova Gorica, San Dorligo in Italia e Žejane in Croazia - hanno spiegato le autorità nel corso della cerimonia inaugurale -, rappsentano dei musei all'aperto definendo i luoghi della memoria e raccontando ai passanti la storia della vita degli abitanti e in generale di tutto il territorio. Il documentario “Burn in memeories” della durata di 65 minuti rispecchia una ricerca audiovisuale sulla intensificazione della violenza in un'area multietnica al confine tra la la Slovenia, l'Italia e la Croazia durante la seconda guerra mondiale. «Nella Venezia Giulia ci sono stati negli ultimi 100 anni numerosi stravolgimenti dei confini e dei regimi politici - hanno commentato le autrici del lungometraggio -. Anche se questa regione dal 1920 faceva ufficialmente parte dell'Italia, le popolazioni slovene e croate hanno costituito dei movimenti di resistenza al regime e si sono adoperate per il congiungimento con la Jugoslavia o, in alcuni casi, per l'autonomia della Venezia Giulia. Durante la seconda guerra mondiale, le forze di occupazione naziste e fasciste hanno incendiato, parzialmente o in toto, più di 200 paesi. L’obiettivo del progetto è far conoscere, specie ai più giovani, questa pagina di storia, evidenziando come i paesi incendiati portino il simbolismo dei luoghi che l'occupatore voleva cancellare.
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