Un cofanetto racconta la Rosa di Gorizia vista da otto chef stellati

Presentato il nuovo progetto che mira a valorizzare la città e il suo territorio All’interno anche le ricette ideate dai grandi della cucina
Bumbaca Gorizia 12.12.2019 Rosa di Gorizia Coronini © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 12.12.2019 Rosa di Gorizia Coronini © Foto Pierluigi Bumbaca



Per la valorizzazione della Rosa di Gorizia si tratta di un altro, importante risultato. Negli ambienti della Fondazione Coronini Cronberg, un cofanetto, con al centro la prelibatezza, è stato presentato. Otto chef stellati, nelle sue pagine, propongono alcune ricette ad hoc. In tutto, fanno nove stelle Michelin. Si tratta, nel dettaglio, di Antonia Klugmann, Emanuele Scarello, Alessandro Gavagna, Ana Roš, Massimiliano Alajmo, Daniele Repetti, Isa Mazzocchi e Diego Bongiovanni. Alcuni, come noto, appartengono al territorio, altri no.

E il cofanetto contiene anche una pagina scritta dalla giornalista Rossana Bettini, ieri presente all’incontro di presentazione del progetto al pari di Klementina Koren e Fabiana Vidoz, che hanno avuto l’idea del cofanetto. C’erano poi, per il Comune, gli assessori Arianna Bellan e Fabrizio Oreti, oltre al sindaco, Rodolfo Ziberna, che ha evidenziato «il valore della Rosa di Gorizia quale strumento di promozione del territorio»: un valore, quello della Rosa, anche rimarcato dal direttore di Promo TurismoFvg, Lucio Gomiero. «Il lavoro di oggi (ieri, ndr) deve necessariamente continuare – ha affermato quest’ultimo –. La Rosa, infatti, ha la capacità di rafforzare l’identità non solo di Gorizia, ma di tutta la regione».

E se lo dice lui, nato a Treviso, città che dal radicchio ha certamente avuto benefici, c’è da credergli. In ogni caso, il cofanetto non si limita a contenere delle ricette, per quanto pensate da chef di prim’ordine: ognuna di esse, infatti, è corredata da un luogo di Gorizia raccontato a dovere: il Castello, piazza Transalpina, il parco Coronini, piazza Sant’Antonio, la Sinagoga e il Museo “Gerusalemme sull’Isonzo”, il parco del municipio, l’Isonzo, via Rastello e piazza Vittoria. Ancora, il cofanetto è formato da una mappa di Gorizia, che evidenzia, oltre ai suoi luoghi più rappresentativi, anche le aree di coltivazione della Rosa. Tale cofanetto potrà essere acquistato negli appuntamenti dedicati alla prelibatezza autoctona, con un’offerta libera.

Il progetto si completa poi con due proposte pensate proprio per il turismo: visite da svolgersi nelle domeniche di gennaio e febbraio. La prima ha al centro un insolito tour nei luoghi del gusto e dell’ospitalità della Gorizia asburgica. La seconda, invece, si propone di far conoscere la ancora misconosciuta Villa De Nordis, legata certamente alla figura della contessa Lyduska, immersa nelle campagne in cui la Rosa viene prodotta. Tali itinerari, che hanno rispettivamente un costo di 18 e 20 euro (bevande escluse) prevedono, a fine visita, un menù a tema per deliziare quanti ne prenderanno parte. Per prenotare la prima visita occorre scrivere a info@ecoturismofvg.com; per la seconda, invece, occorre telefonare allo 0481.532672.

Di sicuro, a giudicare dall’ampia partecipazione dell’incontro di ieri – i nomi di tutti gli intervenuti sono davvero impossibile da elencare –, il progetto parte con il piede giusto e conferma l’enogastronomia come fattore aggregante. E ciò è stato sottolineato anche dal primo cittadino. –



Riproduzione riservata © Il Piccolo