Un dossier al Ministero sui tre ruderi

Il sindaco Romoli l’ha consegnato al sottosegretario alla cultura Cesaro. «Situazioni bloccate dai vincoli»
Bumbaca Gorizia 02_02_2016 Via Morelli riaperta © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 02_02_2016 Via Morelli riaperta © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Potrebbe arrivare da Roma una spinta (si spera) decisiva per liberare Gorizia dall'incubo e dalle contraddizioni dei ruderi vincolati e impossibili da abbattere. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco Ettore Romoli ha incontrato a Gorizia il Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali Antimo Cesaro, che era in città per prendere parte ai lavori del 51° Incontro culturale mitteleuropeo promosso dall'Icm, e gli ha consegnato personalmente un robusto dossier che riepiloga vicende e situazioni di tre casi spinosissimi: quello dell'ex rimessa dei tram di via di Manzano, quello della casa di via Morelli e quello della vecchia sala cinematografica (o meglio quel che ne resta) della Stella Matutina.

Il dossier è composto dalle relazioni tecniche sullo stato degli stabili, dalle risposte fornite dall'amministrazione comunale alle osservazioni e prescrizioni della Soprintendenza per i beni architettonici del Friuli Venezia Giulia - che vincola gli edifici e dunque blocca gli auspicabili interventi di demolizione - e da un corredo fotografico. «Ho avuto occasione di incontrare il sottosegretario Cesaro all'evento curato dall'Icm, e ho approfittato per metterlo a conoscenza di alcune situazioni che deturpano la città - dice Romoli -. Situazioni bloccate da vincoli che sono stati apposti in tempi lontani, e che oggi non hanno più alcun senso di essere. Il sottosegretario Cesaro mi ha detto che analizzerà il dossier e valuterà le mie segnalazioni, e io spero che questo possa contribuire a permetterci di intervenire e sistemare situazioni diventate ormai insostenibili. Su tutte quella della casa di via Morelli, ma lo stesso vale per la Stella Matutina e per l'ex deposito dei tram, per il quale vorremmo anche evitare spese inutili».

In questo caso il riferimento è allo studio che dovrebbe essere commissionato per dimostrare la validità delle posizioni del Comune e la legittimità dell'intervento di demolizione. «Non prospettandosi, ad oggi, possibilità alcuna di soluzione, con la presente mi permetto di sperare in un suo personale interessamento in qualità di Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - si legge nella lettera firmata dal sindaco Romoli che accompagna il dossier e che è stata consegnata a Cesaro -, affinché intervenga presso la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Friuli Venezia Giulia al fine di rimuovere i vincoli che sono stati apposti su tali edifici, i quali sono privi di qualsiasi valenza artistica». Romoli specifica anche come in realtà il vincolo nei confronti della casa di via Morelli sia già stato eliminato, ma come le condizioni stabilite dalla Soprintendenza per consentire l'abbattimento siano del tutto "assurde e incomprensibili". "Impedire a chi di dovere di demolire questi "ruderi" significa, a mio parere, vanificare l'importante impegno che questa Amministrazione ha posto in essere nel corso dei suoi mandati per riqualificare le vie, le strade e le piazze cittadine - termina la lettera del sindaco -, nel tentativo di rendere Gorizia una città accogliente e piacevole per i suoi residenti ed i turisti".

Marco Bisiach

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