Un esercito di triestini tra gli onorevoli “sicuri”

Il Porcellum consente di individuare sin d’ora molti dei futuri venti parlamentari Russo, Savino, Rosato, Blazina, Fedriga e due grillini hanno già le valigie pronte
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. Da Sandra Savino a Gianna Malisani, da Bernabò Bocca a Francesco Russo, a urne ancora chiuse, molti candidati sono già eletti. Ora che le liste sono depositate, infatti, basta abbinare i nomi ai posti blindati, e il gioco è quasi fatto. Colpa del Porcellum che produce un Parlamento di “nominati”: i partiti, decidendo la posizione degli aspiranti, stabiliscono a monte chi andrà sicuramente a Roma, chi ci andrà in caso di vittoria, chi dovrà soffrire sino in fondo, attendendo non solo il risultato del proprio partito ma anche quello del proprio avversario, sperando nel meccanismo infernale dei quozienti.

In Friuli Venezia Giulia i seggi assegnati sono venti in totale. Tredici alla Camera di cui tre con il premio di maggioranza che va alla coalizione che vince a livello nazionale. Sette alla Camera di cui due con il premio di maggioranza che va, invece, alla coalizione che trionfa a livello regionale ed è per questo che il centrodestra “autoctono” spera ancora di farcela. Ma il centrosinistra, forte dei sondaggi, pregusta già il successo: Ettore Rosato parla di «4 senatori e 7 deputati per il centrosinistra, da distribuire tra Pd, Sel e centro-democratico» ma il Pd, il suo partito, potrebbe farne 10. Il centrodestra, sia chiaro, non si arrende: Sergio Dressi, rinfrancato dalla rimonta di Berlusconi, non si accontenta più nemmeno di «3 parlamentari e 2 senatori», perché «ora non mettiamo limiti alla provvidenza». Provvidenza che, di sicuro, sorride alla compagine giuliana: ben 6-7 triestini stanno già staccando il biglietto per la capitale. E sono lo stesso Rosato, Francesco Russo, Tamara Blazina, Massimiliano Fedriga, Savino e i grillini Prodani e Battista. Con Camber e Menia sarebbero 9. Un record.

Il riparto dei seggi In corsa, però, ci sono grillini e montiani. E quindi, questa volta, non finirà come cinque anni fa, quando il Pdl si prese 8 parlamentari, la Lega 3, il Pd (sconfitto) 7, Idv e Udc uno ciascuno. Anche stavolta, però, a meno di sorprese, la coalizione vincente alla Camera si porterà a casa 7 deputati e tutti gli altri si divideranno i 6 seggi rimasti. Al Senato, invece, il trionfatore agguanterà 4 seggi, lasciandone 3 agli altri.

I giochi alla Camera Pd Il centrosinistra, in caso di vittoria (lo scenario più probabile), otterebbe 7 deputati: almeno 6 per il Pd, frutto delle “parlamentarie” e della battaglia di Serracchiani contro i paracadutati del partito nazionale. Ecco dunque, seguendo l’ordine della lista per Montecitorio, Malisani, Zanin, Rosato, Brandolin, Blazina e Coppola. Sel potrebbe agguantare un deputato e sarebbe Serena Pellegrino, posizionata alle spalle di Nichi Vendola. Il governatore, come tutti gli altri big nazionali, è candidato in varie regioni e quindi lascerebbe la poltrona al secondo in lizza. I 6 seggi dell’opposizione andrebbero uno alla Lega (Fedriga) e due al Pdl (Savino e Di Centa). A rischio Isidoro Gottardo: i conti vanno fatti con lista Monti (Gigli), Fli (Menia) e Udc (Galletti, con Compagnon secondo). E come dimenticare i grillini che, con Walter Rizzetto e Aris Prodani, potrebbero aspirare a due seggi? Sono ipotesi, confermate tanto da Rosato quanto da Saro. E da Menia convinto che «un posto per il Fli potrebbe uscire, ma anche uno a Ingroia, in base al meccanismo dei resti». Tutti danno per spacciato l’Udc: «No, alla Camera ce la faremo» ribatte Compagnon.

I giochi al Senato Più incerto il quadro a Palazzo Madama appeso all’esito regionale. Un trionfo del centrosinistra consegnerebbe 3 seggi sicuri al Pd (Francesco Russo, Isabella De Monte, Carlo Pegorer) e uno da giocarsi con Sel (Lodovico Sonego versus Grazia Francescato). Il Pdl avrebbe un seggio sicuro assegnato al piemontese Bocca mentre il secondo, quello di Giulio Camber, sarebbe molto in bilico. A contendersi i due seggi rimanenti, oltre a Camber, “Scelta civica” (Alessandro Maran), grillini (Lorenzo Battista) e Carroccio (Fulvio Follegot). Menia dubita che la Lega ce la faccia, ma Fedriga non ci sta: «Ci riusciremo». In caso di vittoria del centrodestra 3 seggi andrebbero al Pdl (Bocca, Camber e Contento) e uno alla Lega (Follegot). Tre andrebbero suddivisi tra l’opposizione: il Pd potrebbe farne due e M5S o montiani uno.

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