Un «Gratta e vinci» da 500mila euro: caccia alla fortunata di Montebello
Caccia alla fortunata . Per il titolare dell’edicola è una signora oltre i 60 anni

Punta 5 euro e ne vince 500 mila. Il «Gratta e vinci» regala un miliardo di vecchie lire a una misteriosa giocatrice triestina, che nei giorni scorsi ha acquistato il biglietto fortunato all’edicola di via Lamarmora 18, nel rione di Montebello. Il titolare della tabaccheria, Alberto Coppola, 47 anni, ha ricevuto notizia della maxi-vincita perchè gli è stata recapitata lunedì mattina una busta con la fotocopia del tagliando. Una volta apertala, si è messo a confrontare la serie numerica: 47 - 1809225, la stessa della sua matrice.
E ha capito al volo che la telefonata anonima, ricevuta lo scorso giovedì, non era frutto di una goliardata bensì di un autentico bacio della Dea bendata. Che stavolta si è eccezionalmente posato su Montebello. E guai a dire che la Fortuna è cieca, perchè per raggiungere quell’edicola, incastonata tra una palazzone e un laboratorio di pelletteria, bisogna avere proprio la vista aguzza, visto che ha appena 17 metri quadrati di superficie, ma - a quanto pare - sa essere una «calmita» della buona sorte.
«Non ricordo, in città, vincite al ”Gratta e vinci” così ingenti - spiega il titolare dell’edicola - e ciò mi dà grande soddisfazione, poiché mi ripaga di tutti gli sforzi quotidianamente profusi per servire i clienti e lo Stato. La categoria dei tabaccai triestini, infatti, non sta vivendo un bel periodo per via della spietata concorrenza slovena e queste vittorie ci aiutano. Io, in particolare, chiedo da anni l’esercizio del lotto, ma ancora nulla...Quindi, avendo a disposizione solo il ”Gratta e vincia”, questa vittoria ha un doppio valore». «Spero - aggiunge - che la fortunata signora si ricordi di me, visto che siamo sotto Natale».
Già, la neo-miliardaria. Ma chi è? «Proprio non lo so - replica Alberto Coppola - qualche giorno fa, una donna dall’accento triestino e la voce matura mi ha telefonato dicendo di essere molto emozionata perchè, grazie a un biglietto acquistato nella mia rivendita aveva avuto una grossa vincita. Io, lì per lì, non c’ho creduto molto, così le ho chiesto se fosse sicura di averlo preso qui. E lei: ”Certo e tra qualche giorno le farò avere la fotocopia”. Così è stato. Ieri (lunedì, ndr) un ragazzo è venuto qui e mi ha consegnato a mano una busta, dicendo che me la mandava una signora. La mia impressione è che non si tratti di una cliente abituale...Del resto qui vicino ci sono gli uffici dell’Arpa e l’archivio di Stato, potrebbe essere una dipendente di uno dei due enti, per esempio. L’accento pareva triestino, benchè al telefono non parlasse in dialetto. L’età? Dalla voce direi sicuramente oltre i 60 anni».
L’anonima vincitrice sarà ringiovanita improvvisamente. È vero, infatti, che i soldi non fanno la felicità ma è altresì certo che con una tale cifra - un miliardo del vecchio conio - un piccolo ritaglio di felicità la si può comprare. Con appena 5 euro. La mano in tasca a cercare una moneta per grattare, una rapida operazione ed ecco il doppio numero magico di quel biglietto: 0 nella prima riga, 0 nel riquadro sottostante. Et voilà: 500 mila euro.
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