Un iter preliminare durato tre anni e mezzo

La Regione lanciò nel 2011 il bando europeo, il Comune rispose classificandosi secondo
Foto Bruni 23.08.13 Roberto TREU e Roberto COSOLINI
Foto Bruni 23.08.13 Roberto TREU e Roberto COSOLINI

Pisus è l’acronimo di “Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile”. È un Programma complesso come lo era il Piano Urban, che ha portato anzitutto alla rivitalizzazione di Cittavecchia, per intendersi, e di cui il Pisus è l’erede naturale. Eurofondi in entrambi i casi. Il fatto è che, per utilizzare le risorse Pisus, l’amministrazione Serracchiani è stata chiamata a travasare, su stessa autorizzazione dello Stato, quelle che erano in origine poste comunitarie all’interno di voci di finanziamento nazionali, altrimenti sarebbero andate perdute.

I fondi europei cui il Pisus si legava infatti si riferivano al periodo 2007-2013, pertanto non si sarebbero neanche potuti spendere perché il tempo era scaduto. E così è stato congegnato il trasferimento della dicitura “Progettazione integrata per uno sviluppo territoriale sostenibile - Pisus” all’interno di un più italiano Pac, il Piano di azione e coesione della Regione Fvg, che dà tempo da qui al 2019. Nella delibera della Giunta comunale che autorizza i dirigenti a firmare la convenzione c’è d’altronde tutta la cronistoria, come a voler ribadire politicamente, in un provvedimento tecnico, che questa era una delle prime scommesse del mandato Cosolini. Proprio il primo giugno 2011, mentre il successore di Dipiazza entrava in Municipio, la Regione lanciò il Bando Pisus. Il Comune rispose, partecipò e si classificò secondo.

Nel frattempo, così si legge nell’ultima delibera della Giunta Cosolini, «visti i ritardi riscontrati nel corso del 2011 nell’avanzamento finanziario della programmazione comunitaria», «in data 27 febbraio 2012» gli organismi dello Stato preposti alla vigilanza sull’impiego degli eurofondi aprirono a possibili «riprogrammazioni anche mediante l’adesione al Pac». E l’adesione avvenne per delibera di Giunta regionale il 21 marzo 2014, dopo il passaggio del 15 giugno 2013 con cui la stessa Giunta regionale, a due mesi dall’insediamento di Serracchiani, formalizzò il Comune di Trieste tra i cosiddetti «organismi intermedi del Bando Pisus». Il 29 luglio 2014 la Regione approvò «la graduatoria definitiva del Pisus», a «conferma» dei «dati già pubblicati sul Bur in data 2 maggio 2013». L’ultimo capitolo il 23 dicembre 2014, quando sempre la Regione inviò al Comune la convenzione da firmare. Totale: tre anni e mezzo di iter preliminare. Ora si può partire.(pi.ra.)

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