Un libro per raccontare la storia del pilo di Romans

ROMANS. Per un nuovo appuntamento della rassegna del "Martedì d'autore", sarà il professor Christian Selleri, della Società friulana di archeologia, di Udine, nonché insegnante nelle scuole medie di...
ROMANS. Per un nuovo appuntamento della rassegna del "Martedì d'autore", sarà il professor Christian Selleri, della Società friulana di archeologia, di Udine, nonché insegnante nelle scuole medie di Romans d'Isonzo, a presentare, mercoledì 6 dicembre alle 20.15, nel centro culturale di Casa Candussi-Pasiani, a Romans, il libro, dal titolo "Il 'pilo' di Romans - Memoria ai Caduti e simbolo della 'vittoria". L'opera, con prefazione del professor Ferruccio Tassin, è stata voluta dal Circolo "Mario Fain" e dal gruppo di ricerca "I Scussons", di Romans, col sostegno del Comune, della Fondazione Carigo, della Bcc di Staranzano e Villesse, della Cassa rurale del Fvg e dalla ditta Odilo Sartori.


Il libro racconta la storia del monumento ai Caduti per la grandezza d'Italia, pensato nel 1931 ed eretto nel 1933 in piazza Vittorio Emanuele III, su iniziativa dell'ex concittadino Aurelio Colonnello, cavaliere di Vittorio Veneto, che da Milano donò l'antenna di ferro alta 16 metri e il gonfalone tricolore di 5 metri per 3, lasciando ai romanesi il compito di realizzare il basamento in pietra d'Aurisina, poi scolpito da Mario Granzini, di Medea.


Il libro riporta la lunga corrispondenza intercorsa allora tra Colonnello e il podestà Sebastiano Gobet, con tutte le loro idee, paure, proposte e aggiustamenti in corsa, che portarono alla realizzazione del "pilo" e che Colonnello volle dedicare a due giovanissimi romanesi, caduti per la patria: Giovani Candussi e Giuseppe Zanolla, morti in battaglia all'età di 20 e 27 anni. I promotori dell'iniziativa hanno voluto affidare al professor Selleri, che si è reso subito disponibile, la presentazione del libro, considerando che gli alunni delle scuole medie di Romans, annualmente, il 4 novembre, si ritrovano attorno al "pilo", che nel 1959 è stato trasferito nel Parco della Rimembranza in via Decima, a due passi dall'istituto scolastico.


Edo Calligaris


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