Un mini seminario nell’ex fienile voluto dal barone

Idea del prete polacco a capo della chiesa di villa Revoltella Tra i beneficiari sei futuri sacerdoti originari dello Sri Lanka
Silvano Trieste 2018-06-28 Villa Revoltella, la casa Canonica
Silvano Trieste 2018-06-28 Villa Revoltella, la casa Canonica



Padre Mariusz Michalik è dal 2014 parroco di San Pasquale Baylon, la chiesa che sorge all’interno di Villa Revoltella. L’altro giorno ha letto che Comune e Ater hanno programmato, con il fondamentale supporto di risorse governative, opere per 5,5 milioni indirizzate a riqualificare Rozzol Melara. Il “quadrilatero”, le scuole di via Forlanini, via Marchesetti ...

Il religioso di origine polacca, nato 51 anni fa nella industriosa Tychy che vicino a Katowice produce birra e vetture Fiat, si è allora chiesto: forse il Comune non potrebbe destinare 80 mila abbordabili euro per trasformare l’ex fienile dell’ex scuderia baronale in tre accoglienti stanze, dove ospitare sei seminaristi provenienti dallo Sri Lanka? Il prossimo anno ricorrerà il 150° della morte del barone Revoltella, che venne sepolto proprio nella chiesa della villa: un modesto investimento sarebbe un’ottima maniera di commemorare chi volle e creò quella signorile residenza di campagna.

E qui si impongono numerose spiegazioni. Innanzitutto, l’ex fienile e l’ex scuderia sono attigui alla canonica di San Pasquale, con ingresso da via dei Pellegrini, a sua volta laterale di via Marchesetti. In secondo luogo, chiesa e canonica sono proprietà comunali, come altre 19 realtà ecclesiali triestine. In terza battuta, dal 2014 San Pasquale Baylon è stata affidata dal vescovo Crepaldi alla società missionaria di Sant’Andrea Apostolo, che la amministra con tre sacerdoti, due polacchi e un ucraino: padre Mariusz ha operato nello Sri Lanka (l’antica Ceylon) e dall’isola, a sud dell’India, ha portato in Italia sei giovani, che si stanno formando nei seminari di Trieste e di Udine. E che dormono accampati negli spazi faticosamente ottenuti dentro la canonica.

La canonica è una amena casetta risalente alla metà del XIX secolo, anteriore alla stessa chiesa che venne costruita nel 1866. Ma presenta una serie di problemi legati alla rispettabile anagrafe, soprattutto in tema di umidità. Padre Mariusz mostra le tante tracce sparse sui soffitti dei livelli in cui si compone la residenza. Negli anni ’50 la canonica ospitò anche alcune famiglie di esuli istriani. A fianco, raggiungibile con una scala esterna, sorge l’ex fienile, che anni fa divenne una sala per le riunioni parrocchiali e oggi è adibito a ripostiglio: un progetto, firmato dall’ex sindaco di Muggia architetto Lorenzo Gasperini, prevede la possibilità di ricavarne tre stanze, dove sistemare più convenientemente i seminaristi dello Sri Lanka.

Il parroco ci tiene a ricordare i recenti lavori a cura del Comune, che è intervenuto sugli esterni dalla parte del parco e sui serramenti. Inoltre i Lavori pubblici stanno verificando la situazione del tetto della chiesa, dove penetra acqua che rischia di compromettere i dipinti. Per recuperare e rendere vivibile il complesso, servono però - secondo l’italiano faticoso ma concreto di padre Mariusz - parecchie opere, dal restyling della facciata della canonica alla fognatura, che non è allacciata e che quindi periodicamente deve essere trattata chiamando aziende specializzate.

Qualcosa è stato migliorato con quattrini raccolti dalla parrocchia, più o meno 27 mila euro: la cucina, un bagno, le stanze da letto, l’eliminazione dell’amianto nella cappella interna alla canonica. Cui si aggiungono gli impianti di video-sorveglianza e di amplificazione nella chiesa.

Anche padre Mariusz ha un sogno: il recupero, oltre che del fienile, della scuderia del barone, utilizzata come deposito dai dipendenti comunali. Gli piacerebbe farne un oratorio, per muovere la stanca vita di una zona con molti anziani, che il parroco definisce «un deserto». Non c’è un medico, non c’è un negozio, l’edicola è prossima a chiudere, la gelateria è stagionale. —



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