Un Museo della Scuola triestina dentro il Castello di San Giusto

A “scuola” di musei. Trieste è davvero un caso più unico che raro: un altro museo civico si sta per aggiungere ai 14 esistenti. La giunta comunale Dipiazza. dopo aver affidato il Civico museo del Risorgimento e Sacrario di Oberdan alla Lega Nazionale, è pronta a inaugurare il suo primo museo in questo mandato. Roberto Cosolini, nel corso di 5 anni, aveva tagliato il nastro a due nuove realtà: il Civico Museo della guerra per la pace Diego de Henriquez di via Cumano e il Civico Museo della Civiltà istriana di via Torino (preso in carico dall’Irci). A questi si aggiunge anche l’Aim (Alinari Image Museum) al Bastione Fiorito del Castello di San Giusto anche se si tratta di un’istituzione privata.
La nuova realtà espositiva, spuntata a sorpresa tra le determine comunali di fine estate, è il Museo della Scuola che vedrà la luce all’interno del Castello di San Giusto. L’amministrazione comunale ha già affidato l’incarico professionale per la realizzazione del progetto definitivo ed esecutivo del nuovo museo all’architetto Enzo Angiolini di Trieste (21.239 euro la parcella messa in conto). La progettazione, insomma, è stata avviata. Il laboratorio di architettura Enzo Angiolini, nato nel 1990 a Trieste con sede in Campo Marzio, vanta diversi progetti: dal Centro piccola impresa di Muggia della Confartigianato alla residenza universitaria della Curia di Trieste, dalla sede di Televita a quella dell’Ordine dei medici, dal centro per anziani “Gregoretti” all’impianto sportivo di San Giovanni. Lo studio Angiolini ha già eseguito alcuni interventi nel Castello di San Giusto nell’ambito del primo lotto dei lavori di valorizzazione e restauro.
L’area individuata per il Museo della Scuola è quella della zona camerini del Castello di San Giusto, nei pressi sempre del Bastione Fiorito, spazi realizzati negli anni gloriosi del festival dell’Operetta e della lirica al Castello e poi rimasti inutilizzati. Al posto dei camerini sorgerà il Museo della Scuola che racconterà la particolarità triestina nell’ambito dell’istruzione. «Utilizzeremo degli ex depositi del Castello di San Giusto, usati per un periodo anche come camerini, nella zona dove c’è Alinari - spiega l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi -. Si tratta di due piani per un totale di 180 metri quadrati che saranno messi a posto. Vi esporremo alcuni documenti relativi alla storia della scuola triestina. Un problema da risolvere è quello dell’accesso a queste sale visto che si trovano a 50 centimetri sotto il piazzale delle milizie di San Giusto. Un dislivello da sistemare».
L’obiettivo culturale è quello di rendere conto di una storia scolastica del tutto particolare com’è quella triestina passata attraverso Venezia e l’Austria. «Può diventare una cosa molto carina - aggiunge Rossi -. Penso ai ricreatori che è una tradizione tutta triestina che resiste da oltre un secolo. Una storia che merita di essere ricordata». Il progetto espositivo, ovviamente, spetta all’assessorato all’Educazione che fa capo ad Angela Brandi. Intanto è stato affidato l’incarico per la progettazione del nuovo Museo della Scuola.
La tradizione scolastica di Trieste affonda le sue radici nel Medioevo. La prima scuola si trovava nella contrada di Cavana vicino alla chiesa di San Sebastiano da poco restaurata. Gli insegnanti, che arrivavano da Ferrara o da Padova, venivano pagati dal Comune. —
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