Una famiglia di cinghiali ospite in giardino

Una nidiata di cinghialetti nel giardino di casa a neppure cinque metri dalla finestra di un’abitazione e a sette metri da un’altra con la terrazza. È la scoperta fatta un paio di giorni fa da alcuni abitanti di strada del Friuli subito dopo il Faro della Vittoria, sopra Barcola. I cuccioli di cinghiale, quattro o cinque quelli individuati, sono stati segnalati prima al 112 e poi al Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia. Un intervento è stato annunciato in queste ore. Non è chiaro ancora di che tipo: potrebbe trattarsi di un abbattimento o del prelievo dei cuccioli. La madre potrebbe costituire un pericolo per i residenti di strada del Friuli vista la presenza della prole. In due delle tre case più vicine abitano una coppia di anziani e una famiglia con bambini.
La famiglia di cinghiali è stata ripresa da alcune telecamere installate da uno dei residenti.
«Siamo preoccupati da questa presenza. Incontrare la scrofa, magari al buio, è un’esperienza che è meglio non fare. Il pericolo esiste. Anche se i cinghialetti sono carini, belli da vedere. Questi hanno la righetta, come i gattini», racconta il proprietario del giardino che ha segnalato la presenza della nidiata alla Forestale. Il giardino della casa, dove si trova il nido dei cinghialetti, non ha recinzioni: è un’area che verde che confina direttamente con il bosco.
Un’unica stradina di accesso conduce alle tre casette di strada del Friuli, tutte abitate, con anziani e anche bambini appunto. «Sono anni che segnaliamo la presenza di cinghiali. La prima quasi 10 anni fa. Ma si trattava di avvistamenti. Intrusioni momentanee. In questo caso hanno deciso di prendere residenza in città. È come trovarsi i cinghiali in casa. Un mio vicino se l’è trovato una mattina sulla terrazza», spiega il titolare del giardino.
E, infatti, nel 2008, proprio a maggio, era uscito un articolo sul Piccolo: «Cinghiali negli orti di strada del Friuli. Sono i primi avvistamenti a Barcola». Con tanto di foto di un esemplare di un quintale fotografato nei pressi della Casa Gialla.
Da allora la fauna di strada del Friuli è aumentata e si è allargata. «Nelle riprese si vede ormai di tutto. Cinghiali, caprioli e persino lo sciacallo del Carso. Ho raccolto parecchi filmati, molto interessanti», racconta il proprietario del terreno dove si è sistemata la scrofa con la sua nidiata. La gestazione di una femmina do cinghiale dura circa 120 giorni ed il numero dei piccoli può variare in funzione del peso e dell’età della madre. Di norma si va da un minimo di 2/3 cuccioli fino ad un massimo di 7/8 con episodi eccezionali anche di 10/12. Le nascite risultano, nella maggior parte dei casi, concentrate tra marzo e giugno. Dopo una gestazione le femmine si isolano dal gruppo e partoriscono i piccoli in un nido, al quale rimangono legati per le prime due settimane, dopodiché seguono la madre alla ricerca del cibo e si riuniscono al gruppo. In generale le femmine partoriscono una sola volta all’anno.
La presenza dei cinghiali nel tessuto urbano di Trieste è un dato consolidato. La specie aumenta in media il 14% all’anno. Lo scorso febbraio è stato lanciato l’allarme da parte dell’istituito comprensivo di via Commerciale. Il giardino dove sono ospitati i giochi per i piccoli alunni era diventato la meta preferita di un branco di cinghiali. Così è dovuta intervenire la Guardia forestale che ha abbattuto tre esemplari di circa cinquanta chili intenti a passeggiare all'interno del recinto. Un esemplare è riuscito a scappare.
I cinghiali ormai si spingono fino al mare. Nel giugno scorso, all’inizio della stagione balneare, ne era stato addirittura trovato uno morto di circa 60 chilogrammi che galleggiava a pancia in su nelle acque al lardo del Bagno Ferroviario. La presenza nel parco di Miramare è accertata. Nel novembre del 2015 un esemplare di oltre 70 chilogrammi era stato recuperato vivo dai volontari della Protezione animali all’interno del Bagno Sticco.
L’unica soluzione per limitare la crescita è l’abbattimento controllato. Ogni anno in provincia di Trieste vengono uccisi tra i 700 e gli 800 cinghiali. In particolare, la polizia ambientale è costretta ad abbattere tra i 150 e i 160 capi per ragioni di emergenza sorte a seguito di criticità segnalate dai cittadini. Sono gli ultimi dati forniti dall’amministrazione provinciale, le cui competenze in materia sono passate ora alla Regione. E non va meglio nelle altre province del Friuli Venezia Giulia.
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