Una Lega nazionale difenderà la tradizione dei caffè storici

Da Vienna a Parigi, la coscienza europea si è formata nei caffè. Che oggi purtroppo sono a rischio: lo testimoniano le traversie del caffè Greco a Roma, così come quelle della nostra pasticceria Pirona. Ecco perché è nata la Lega nazionale per la difesa dei caffè storici, che ha il suo «luogo del cuore» proprio a Trieste, dove «caffè e letteratura sono l’anima della città». Ad affermarlo è il presidente della Lega Angelo Boscarino, che ieri ha presentato l’iniziativa a palazzo Gopcevich, nell’ambito di Trieste Coffee Festival, assieme ai primi firmatari del progetto: Alexandros Delithanassis, titolare del san Marco, Gianluca Tombacco del Tommaseo, Matteo Pizzolini e Massimo Galati del Torinese.
Tra gli scopi del progetto, avviare un percorso di candidatura Unesco per simili luoghi e promuoverli al ruolo di beni culturali immateriali. L’attuale normativa permette infatti di tutelarli soltanto sotto il profilo materiale: se gli arredi storici possono considerarsi al sicuro, lo stesso non vale per la destinazione d’uso, e quindi il significato ultimo, delle mura che racchiudono i caffè. Saranno individuate specifiche formule di salvaguardia, avviando un lavoro di ricerca, documentazione e analisi, raccogliendo materiale letterario, filmico, fotografico. A testimoniare l’importanza dell’iniziativa erano numerose le autorità presenti: il dirigente ministeriale Leandro Ventura, direttore Mibac-Icde; il sindaco Roberto Dipiazza; il direttore del Piccolo Enzo D’Antona; il titolare dell’Harry’s bar di Venezia Arrigo Cipriani; il presidente dell’associazione europea caffè storici Vassilis Stathakis; Gianni Pistrini, presidente Museo del caffè di Trieste. –
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