L’Università popolare di Trieste compie 125 anni: il programma delle celebrazioni
L’Ente morale fu fondato nel 1899 per diffondere la cultura fra i cittadini della Trieste austriaca. L’ente festeggia anche i sei decenni di sostegno agli italiani rimasti. Gli appuntamenti a Trieste in Municipio, al Verdi e al Rossetti

Si celebreranno oggi i 125 anni di attività dell’Università popolare di Trieste e i 60 anni di sostegno offerto dal sodalizio alle Comunità italiane dei paesi dell’Adriatico orientale. In occasione dei due prestigiosi traguardi, alle celebrazioni è stata conferita la “medaglia del Presidente della Repubblica”, con il supporto della Regione Fvg e della Fondazione CrTrieste e il patrocinio del Comune di Trieste.
Nella prima cerimonia (inizio 10.30), ospitata nella sala del Consiglio comunale triestino, verrà sottolineato il valore dell’Ente morale per la città e il territorio in cui è nato nel 1899. Previsti gli interventi, tra gli altri, del sindaco Roberto Dipiazza, di Edvino Jerian, presidente dell’Upt, di Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Fvg e di Sandra Savino, sottosegretaria al ministero dell’Economia. In conclusione della mattinata, vi sarà la consegna di riconoscimenti agli ultimi ex presidenti dell’ente: Silvio del Bello, Fabrizio Somma, Maria Cristina Benussi, Renzo Codarin, Francesca Adalaide Garufi, Emilio Fatovic e Paolo Rovis.
Annunciata quindi la presentazione dell’Albo dei Benemeriti della Cultura popolare di Trieste e il conferimento ai primi tre prescelti: Franco Degrassi, Francesco Vecchiet e mons. Ettore Malnati.
La seconda cerimonia si svolgerà nel Ridotto del Teatro Verdi, dedicata ai citati 60 anni di collaborazione con l’Unione italiana e le Comunità italiane di Slovenia, Croazia e Montenegro. Previsti i saluti di numerosi ospiti, la consegna di un riconoscimento a Giovanni Radossi, presidente onorario dell’Unione italiana, e un ricordo in memoria dei compianti Luciano Rossit e Antonio Borme. La giornata si chiuderà con lo spettacolo al Teatro stabile Rossetti “Aggiungi un posto a tavola”.
Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, nel festeggiare i 125 anni dell’Ente morale triestino, ha rimarcato in una nota il preziosissimo contributo dell’Upt nei riguardi degli italiani rimasti, sostegno avutosi ai tempi dell’ex Jugoslavia e nei primi anni Novanta, aggiungendo poi che i connazionali sono cresciuti negli ultimi decenni e ora sono in grado di autogovernarsi. «Ne deriva - ha aggiunto - che adesso il ruolo dell’Università popolare di Trieste va ripensato e dovrebbe essere diverso rispetto al passato, ma non per questo meno importante», ha dichiarato Tremul, aggiungendo che nel 2025 c’è stata un’importante novità. Per la prima volta nel cda dell’Ente è stata nominata infatti un’esponente dei rimasti, la fiumana Orietta Marot, per decenni direttrice dell’Unione Italiana. «Parliamo di una scelta – ha concluso Tremul – che è un valore aggiunto, trattandosi di una profonda conoscitrice della realtà della nostra Comunità nazionale. La sua presenza nel consiglio d’amministrazione dell’Upt ci fa piacere». —
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