L’Università di Trieste batte Udine e vince la “Pedriatic simulation games”
Ben 350 giovani medici specializzandi italiani e stranieri hanno gareggiato tra loro in simulazioni di emergenze di pronto soccorso pediatrico: l’ateneo giuliano ha vinto il derby con Udine nella finale

L'ateneo triestino ha vinto sabato a Latina la settima edizione dei “Pediatric simulation games”, trionfando nel derby contro l’Università di Udine.
Nel corso dell’evento, che prevede quattro giorni di simulazioni, quasi 200 scenari e 35 squadre in gioco, i giovani medici specializzandi italiani e stranieri competono tra loro in simulazioni di emergenze di pronto soccorso pediatrico.

Nella finale per il terzo e il quarto posto si sono scontrate le squadre dell’Università di Firenze-Meyer e quella dell’Università degli studi di Bologna Alma Mater Studiorum, che si sono piazzate rispettivamente terza e quarta.
I giochi
I giochi, ideati nel 2017 dal prof. Riccardo Lubrano, primario di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale “Santa Maria Goretti” e docente all’Università “La Sapienza” di Roma, quest’anno sono stati ospitati da una nuova sede, l’istituto Einaudi di Latina:
«Siamo molto felici di come sia andata questa edizione – commenta soddisfatto Lubrano – che conferma il trend, già osservato in passato, di una crescita nel modo in cui le squadre affrontano gli scenari, che a loro volta diventano sempre più complessi. Quest’anno ci sono stati anche dei casi clinici legati ad intossicazioni o con complicazioni acute delle malattie reumatiche-traumatiche: ogni anno inseriamo qualcosa in più, per stimolare i ragazzi a tornare a casa e studiare.
Anche perché, normalmente, i tutor delle squadre del futuro sono gli specializzandi che hanno già partecipato, che li preparano anche sulla base della loro esperienza».

Lo scopo dell’evento, si legge nella nota degli organizzatori, è proprio di uniformare la preparazione in pediatria d’emergenza in tutto il nostro territorio nazionale e in alcune università estere grazie a un livello scientifico altissimo, affinché ogni bambino in condizioni critiche possa ricevere ovunque gli stessi livelli di assistenza.
I partecipanti

A partecipare 350 specializzandi, provenienti da 31 università italiane e quattro divise tra Spagna, Francia e Portogallo.
La nuova app
Da quest’anno tutte le sfide sono state consultabili da una nuova app, che ha reso più facile per le squadre conoscere l’orario e l’aula in cui si sarebbe tenuto il loro scenario, come spiega Edoardo Ginghina, ideatore e programmatore dell’applicazione.
Prospettive
«Per l’anno prossimo vorremmo continuare a migliorare la qualità dell’evento – anticipa il prof. Lubrano – spingendo maggiormente sulle ventilazioni non invasive, perseguendo una crescita dal punto di vista tecnico. Dall’altra parte, vorremmo evitare di essere auto-referenziali ma, anzi, aumentare il confronto con altre realtà. Stiamo per questo lavorando per aumentare il numero delle squadre partecipanti provenienti dall’estero».
I premi
Durante la cerimonia di premiazione, sono stati anche assegnati i riconoscimenti per le varie specialità:
A vincere la “Migliore gestione della Rianimazione Cardiopolmonare l’Università di Milano La Statale – Clinica De Marchi; per il “Miglior lavoro di squadra” la medaglia è andata all’Università degli Studi di Perugia; ad aggiudicarsi la “Migliore gestione delle vie aeree” è stata l’Università degli Studi di Verona.
Novità dell’edizione di quest’anno il premio per il “Miglior visiting team”, che è andato agli spagnoli dell’Hospital Universitario Miguel Servet de Zaragoza.
I giudici
Quest’anno la giuria che ha valutato gli specializzandi è stata formata da 9 giudici rispetto ai 5 dell’anno scorso, ed è stata composta da una nutrita delegazione del Children Hospital of Philadelphia, uno dei più importanti ospedali pediatrici al mondo fondato nel 1855 negli Stati Uniti.
In generale, si tratta di esperti caratterizzati da un profilo professionale di eccellenza. Inoltre, il fatto che siano tutti stranieri garantisce inoltre l’imparzialità nel giudizio, fattore essenziale nei giochi.
Ecco l’elenco:
- prof.ssa Monika Kleinman (Boston Children's Hospital); prof. Allan R. de Caen (Stollery Children's Hospital Edmonton); prof. Marc Berg (Stanford University): prof.ssa Janice Tijssen,(Full Status).
Dall’ospedale pediatrico della città della Pennsylvania arrivano:
- il prof. Vinay Nadkarni (Children Hospital of Philadelphia; la prof.ssa Lindsay Shepard (Md Children Hospital of Philadelphia); la prof.ssa Madiha Raees (Md Children Hospital of Philadelphia): la prof.ssa Daniela Davis; il prof. Michael Dux (Rrt Children Hospital of Philadelphia).
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