«Uno spazio di visita che ricordi la storia della Ferriera a Servola partendo dai cowper»

La soprintendente Bonomi: «Vincolati alcuni elementi, da adattare anche la terrazza per una vista panoramica. Progetto da sviluppare» 

TRIESTE. La parte progettuale deve essere ancora sviluppata.

Intanto però da palazzo Economo, spiega la soprintendente Simonetta Bonomi, sono già stati forniti gli indirizzi sui quali basare il futuro spazio di visita della Ferriera di Servola: sarà una struttura in situ, caratterizzata dai vecchi cowper, alti cilindri per recuperare il calore del gas dell’altoforno, provvisti anche di terrazze, dalle quali i visitatori potranno godere di una vista panoramica.

Dottoressa Bonomi, perché la Soprintendenza ha chiesto che venissero conservate alcune parti della Ferriera, una realtà che invece in tanti volevano veder smantellata il prima possibile?

È evidente che la Ferriera era un elemento del paesaggio molto disturbante, per quel che riguarda le mie competenze. Infatti abbiamo dato parere positivo allo smantellamento per una pulizia generale dell’area, che era necessaria. Tuttavia, il nostro ruolo è quello di conservare certi valori, anche storici. E quindi ci è venuto in mente di mantenere una parte della struttura che ricordi che lì c’era la Ferriera di Servola, scegliendo dunque qualcosa che conservi in situ la sua memoria.

Che cosa resterà quindi? Con quale criterio avete scelto i pezzi che rimarranno?

Abbiamo individuato congiuntamente con l’Autorità portuale e l’impresa Icop (impresa esecutrice dei lavori per la nuova Piattaforma logistica) alcune strutture che non interferiranno con il futuro uso della Piattaforma logistica. Abbiamo deciso di mantenere due cowper, apparecchi in acciaio che venivano utilizzati per recuperare il calore del gas dell’altoforno. Si tratta di due cilindri di cinque metri di diametro e 28 di altezza, ai quali sono affiancati due camini di un metro di diametro e 40 metri di altezza, che hanno una terrazza calpestabile da rendere praticabile ai visitatori per una visione panoramica.

Ci sono degli elementi mobili che verranno preservati?

Sì, ad esempio i carri siluro del 1920, utili a trasportare la ghisa liquefatta. È ancora da decidere dove inserirli.

Come avverrà il restauro di queste strutture e come verrà organizzata l’area di visita?

È tutto ancora da pensare. Adesso proseguirà la demolizione che non coinvolge gli elementi fissi che abbiamo scelto. Altra questione è lo sviluppo progettuale della Piattaforma logistica, un capitolo nel quale rientrerà sicuramente anche la parte museale.

Quindi verrà realizzato un museo? Da dove nasce l’idea?

Diciamo uno spazio di visita. La vera prescrizione era di conservare degli elementi a memoria, poi lo sviluppo di uno spazio di visita è venuto discutendo. Non si sa se sarà vicino, attorno o dentro ai cowper. Adesso è un’idea, non ancora un progetto.

Serve un vostro parere per il progetto per il prolungamento della Piattaforma logistica nel sito della Ferriera?

Il progetto della Piattaforma logistica è previsto su un’area che è soggetta a un’autorizzazione paesaggistica, perché in riva al mare e quindi tutelata ope legis (per forza di legge).

Che cosa vi aspettate dal progetto su quest’area?

Io ripongo speranze di miglioramento dell’area con questo intervento, quindi è un mio auspicio che la progettazione di strutture industriali possa essere sviluppata in maniera gradevole.

Quali linee dovranno essere rispettate?

In generale le altezze e l’inserimento del progetto nel paesaggio generale. Bisogna considerare quindi vari punti di vista: cosa si vede dalla città? E dal mare? Da vedere quindi l’effetto skyline rispetto a quello che c’è dietro e attorno. Sono discorsi comunque teorici, per ora. La valutazione va fatta su un progetto specifico.

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