Scaglia un masso contro un vetro: altri danni al Csm della Maddalena

Qualcuno ha scagliato un masso poi ritrovato sugli scalini del centro: è l’ennesimo episodio di una lunga serie di vandalismi e aggressioni

Laura Tonero

Al centro di salute mentale della Maddalena non c’è veramente pace. Domenica mattina gli operatori di quella struttura hanno trovato il vetro dell’ingresso principale, dal quale si accede attraverso la scalinata, infranto da qualcuno che ha scaraventato contro quella porta un masso. Una pietra di dimensioni importanti, trovata poi sugli scalini del centro.

Aggressione alle infermiere del Csm della Maddalena: è lo stesso che danneggia anche le auto
I danneggiamenti causati mercoledì da un utente alla Maddalena e un’auto di Asugi vandalizzata

Si tratta dell’ennesimo atto vandalico ai danni di quella struttura sanitaria, dove gli stessi operatori sono stati più volte vittima di violenza e aggressioni. L’ultima volta lo scorso mercoledì, quando due infermiere sono state colpite da alcuni oggetti gettati all’aria da un utente del centro. Che sfasciando arredi e suppellettili, li ha poi scaraventati contro i sanitari.

Tornando all’episodio di domenica, i danni e i rischi sono stati contenuti per il fatto che i vetri delle porte sono di tipo antisfondamento, quindi il vetro si è crepato ma restando aderente alla pellicola che tiene unite le lastre, senza andare in mille pezzi. Quel tipo di vetro evita che qualcuno, ad esempio, possa da quel pertugio tentare di aprire la porta o provi a introdurre del materiale nella struttura.

Le dimensioni del masso usato per colpire l’ingresso, il peso, fanno intendere che chi ha messo quel danneggiamento è certamente una persona forzuta.

Si tratta, come dicevamo, dell’ennesimo caso tra atti vandalici e aggressioni accaduti in quel centro di salute mentale. La direzione di Asugi è al corrente di quanto sta accadendo, ha messo in atto una serie di dispositivi per tentare di fronteggiate la situazione a tutela degli operatori e degli utenti.

Sicuramente questa situazione, che non accenna a finire, sarà uno dei punti sul tavolo dell’incontro che l’Azienda avrà a breve con il questore per definire un protocollo che renda ancora più efficaci gli interventi a salvaguardia della sicurezza dei sanitari.

Le dichiarazioni

Romina Dazzara e Antonella Monticco della Cisl Fp, raccogliendo «le preoccupazioni degli operatori», chiedono «tutele e risposte per gli operatori, ma anche per gli utenti che frequentano e sono presi in carico dal centro». «Abbiamo chiesto e ottenuto mesi fa un incontro tra la direzione, gli operatori e il servizio sicurezza di Asugi – precisano le due sindacaliste – però temiamo che questi episodi non abbiano avuto una risposta e un contenimento, quindi richiediamo l’attenzione dell’azienda».

Il sospetto – per qualcuno è una certezza – è che ad agire sia sempre la stessa persona, un utente del centro già in trattamento.

«Abbiamo segnalato al direttore generale di Asugi il nuovo e grave episodio accaduto sempre alla Maddalena», riferisce il segretario della Fials Fabio Pototschinig. «Bisogna fare qualcosa con il coinvolgimento delle forze dell’ordine – aggiunge il sindacalista della Fials – non si può andare avanti così e, soprattutto, non vorremmo mai accadesse qualcosa di grave al personale».

Quello che molti si chiedono è come sia possibile che un utente seguito dal Csm, non venga messo nelle condizioni di non creare più problemi e danni, prima che compia qualcosa di irreparabile. All’esterno di quel centro, tra l’altro, sono state più volte prese di mira anche le automobili in dotazione agli operatori, ripetutamente danneggiate e lordate.

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