Vanno a ruba gli attrezzi per la palestra “in casa” e tornano le lezioni online

Nell’area triestina boom di acquisti di pesi, cyclette, panche nei negozi specializzati. Le contromosse di amanti della forma fisica e operatori del settore di fronte allo stop

TRIESTE. Gli amanti della forma fisica sono nuovamente sull’orlo di una crisi di nervi. La chiusura delle palestre, delle piscine e la pesante aria di lockdown spinge gli amanti del settore a correre ai ripari. Questa volta, però, non vogliono farsi trovare impreparati, e in una città dalla forte passione per lo sport come Trieste la richiesta di attrezzi utili a creare una piccola palestra tra le mura domestiche è già volata alle stelle.

Nel punto vendita Decathlon del Montedoro Shopping Center le vendite di attrezzi fitness hanno registrato un’impennata. Da Sportler nel centro commerciale Il Giulia i clienti hanno svuotato il magazzino di certi articoli. E vista anche la difficoltà negli ultimi giorni a reperire attrezzi, la vendite online sono cresciute in maniera significativa.

Tra i prodotti fitness più richiesti dai triestini ci sono le classiche panche, tapis roulant, indoor cycling, tappeti elastici, pesi, cyclette e vogatori oltre ad alcuni oggetti utili per il pilates. Per ora in molti trovano conforto nella corsa. I runner sul lungomare di Barcola sono già in netto aumento, così come sul circuito di Basovizza o sulla Napoleonica. I parchi cittadini, dal Giardino pubblico de Tommasini a quello di Villa Engelmann, dagli spazi verdi di Villa Revoltella al giardino Leonor Fini, sono popolati da giovani e meno giovani che si cimentano anche in esercizi a corpo libero.

Le palestre, obbligate alla chiusura dal Dpcm dello scorso 25 ottobre, hanno spostato in alcuni casi la loro attività all’esterno. «Visto che il tempo regge e le temperature sono miti, fino a che è consentita libertà di circolazione e di praticare sport all’aperto, noi ci siamo organizzati per trasferire all’aperto appunto, anche nei parchi pubblici e in aree verdi, le lezioni di gruppo ma anche singole», riferisce Luca Cherti, titolare della palestra Gymnica 2.0 di via Cavalli. Il giovane imprenditore ha rilevato quella struttura da poche settimane, e ovviamente aveva messo in conto alcune difficoltà legate alla pandemia. Per questo, non si è fatto trovare impreparato. «Dalla prossima settimana trasferiamo i corsi anche sull’online – assicura –. Certo, è un periodo difficile, ma vogliamo garantire continuità, dare comunque un ottimo supporto e non abbandonare i soci».

Diverse palestre hanno già riattivato i corsi da remoto: pilates, zumba, nia, total body step direttamente a casa propria pur di non perdere la forma fisica. Si sono organizzati anche i liberi professionisti del fitness, come Zsanett Ratkai, personal trainer e istruttrice in alcune palestre triestine. «Durante il precedente lockdown caricavo le lezioni su Youtube – spiega – mentre ora ho creato un gruppo su Facebook dove pubblico le mie lezioni da 30 o 60 minuti che si possono seguire in diretta o rivedere in un secondo momento. È un modo per garantire ai clienti comunque un buon supporto».

«Per ora non abbiamo organizzato metodi alternativi di allenamento da offrire ai clienti – riferisce invece Silvio Braico, titolare con Ricky Ramazzina delle palestre California –. Speriamo l’obbligo di chiusura duri solo qualche settimana, fino allo scadere del Dpcm, ma se così non dovesse essere – anticipa – avvieremo certamente anche noi dei corsi su specifiche piattaforme per assicurare una proposta di allenamento ai nostri soci». 


 

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