Vendita farmaci senza ricetta Inizia il processo: tre imputati

RONCHI DEI LEGIONARI

Il processo s’è aperto all’insegna del ridimensionamento delle liste testi, la difesa a porre la questione di inammissibilità rispetto all’elenco presentato dalla pubblica accusa. Tre gli imputati, il dottor Fabio Canali, titolare della farmacia di Vermegliano Alla Stazione, il fratello Paolo ed Elga Zubiz, che nell’attività ricoprono il ruolo di commessi. Si tratta della vicenda legata alla vendita di farmaci senza l’obbligatoria presentazione della ricetta medica, i capi di accusa contestati sono quelli di esercizio abusivo della professione, detenzione per il commercio di farmaci scaduti, truffa. L’indagine era stata condotta dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione del Comando di Udine, tra il 2016 e il 2017. All’epoca i militari in tenuta borghese si erano “mimetizzati” tra i clienti, mettendosi in coda, ad osservare i comportamenti circa la vendita dei farmaci. L’indagine era culminata nel sequestro preventivo della farmacia, nel momento in cui i Nas avevano notificato le contestazioni. Venerdì davanti al giudice monocratico Francesca De Mitri, l’udienza filtro con l’ammissione delle prove. A rappresentare la difesa sono gli avvocati Marianna de’ Giudici e Vittorio Fedato, di Venezia, che sostengono le ragioni del dottor Fabio Canali, mentre l’avvocato Riccardo Cattarini assiste il fratello Paolo e la commessa Zubiz. In aula, il legale del Foro di Gorizia ha sostituito i colleghi nella breve udienza, rinviata al 12 novembre.

L’avvocato Cattarini ha snocciolato le sue perplessità in merito alla lista testi del pm, articolando una serie di argomentazioni tecniche. Il legale ha puntato in particolare su due testi per i quali ha richiesto l’espunzione. Testi «inammissibili», ha spiegato, poiché «non avevano provveduto subito a segnalare ciò che avevano ritenuto fossero notizie di reato. La norma sanziona anche il ritardo, non solo l’omissione», ha argomentato in aula Cattarini. «Il processo – ha aggiunto – nasce da una lettera che le testimoni in questione, le quali avevano lavorato nella farmacia di Vermegliano, avevano inviato all’Ordine dei farmacisti. Eppure, pur avendo nel tempo assistito agli asseriti reati, non li avevano subito denunciati». Passaggi per concludere con le richieste di inammissibilità. Il pubblico ministero per contro ha replicato alle obiezioni. In merito alle due testi ha sottolineato il fatto che se citazione c’è stata da parte della Procura, evidentemente non è stata ritenuta necessaria l’espunzione. «L’apertura di un fascicolo nei loro confronti non sussiste – ha evidenziato il pm –. Vedremo quando verranno a testimoniare se nel caso si dovesse ricorrere ad un accompagnamento di legali difensori». Il giudice ha rigettato tutte le istanze di inammissibilità, ha ammesso le prove delle parti limitando a 16 i testi presentati dalla difesa del dottor Canali e autorizzanto il pm a citare quindi i propri 16 testi, con l’invito alle parti ad andare ad un ulteriore riduzione nel corso dell’istruttoria dibattimentale.—



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