Vetrate, luci e piante rampicanti: per i bambini cure “senza ansia”

Il paziente come “stella polare”, e siccome si tratta di neonati, bambini e adolescenti l’ospedale è stato disegnato con criteri “anti-ansia”, con pareti dotate di verde “verticale”, balconi con...

Il paziente come “stella polare”, e siccome si tratta di neonati, bambini e adolescenti l’ospedale è stato disegnato con criteri “anti-ansia”, con pareti dotate di verde “verticale”, balconi con piante rampicanti, spazi di gioco, di ritrovo, di contatto umano costante, e di ospitalità anche notturna per i genitori nelle camerette di degenza, dove verranno perfino mascherati gli impianti tipici delle testate del letto. Dopo le prime anticipazioni, ecco il dettaglio (nel giorno in cui tutte le articolazioni della Regione e gli enti di sicurezza e amministrativi hanno dato il proprio consenso) su come i progettisti hanno inventato da zero l’Irccs Burlo Garofolo, affermando che è stato più facile creare una cosa nuova piuttosto che ristrutturare quella vecchia, e cioé le torri di Cattinara, definite «la vera emergenza architettonica» (risolta con l’idea di “spezzare” il cemento degli attuali corpi, scegliendo per la terza struttura di collegamento e ampliamento una soluzione con pannelli in vetro).

Ma per il Burlo già nella foto qui accanto, un “render” che anticipa la visione del futuro, si vede il taglio avveniristico degli spazi. Tra le linee progettuali, «evitare i lunghi corridoi degli ospedali tradizionali», tener conto di «luce, atmosfere, colori, suoni, volumi e movimento» in sintonia con le percezioni infantili. Creare spazi associativi e di gioco per le varie età, senza escludere i collegamenti Internet. Disegnare camere “aperte”, con vista sui corridoi (per il doppio scopo di distrarre il bambino malato e non renderlo prigioniero di quattro pareti, e di tenerlo viceversa sempre sotto controllo).

L’intero corpo dell’ospedale pediatrico verrà “ingentilito” sulle facciate appunto con soluzione di “piantagioni verdi”, realizzate con strutture metalliche a sostegno di fioriere a scomparsa, per compensare la mancanza di verde circostante, strutture che verranno alternate a pannelli lamellari in legno. Sui terrazzini, una soluzione simile, con tiranti in acciaio «che consentono alle piante di arrampicarsi fino al solaio sovrastante». La hall d’ingresso, che si affaccia su un piazzale, avrà una ampia parete a vetrata, e sarà qui l’approdo anche dei flussi in arrivo dalla stazione degli autobus.

Alle nuove torri e al Burlo si aggiunge poi la costruzione di una palazzina dei servizi per l’uso comune a entrambe le strutture ospedaliere.

Non essendo luogo di degenza (e tantomeno per bambini) la sua forma è stata disegnata in modo più compatto e regolare, affermano i progettisti. L’edificio si affaccerà su via Valdoni (la strada che porta al Polo cardiologico).Ma per ingentilire il disegno, la facciata sarà “spezzata” da griglie di aerazione al servizio dei parcheggi, e da lamelle di acciaio che formano un andamento «curvilineo» nella parete esterna dei laboratori. (g. z.)

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