Via alle fanerogame nel golfo poi tocca ai gavitelli ecologici

Quest’anno si inizia con il trapianto di fanerogame, il prossimo invece tocca ai corpi morti sul fondale per realizzare dei gavitelli, ancoraggi per evitare che i diportisti usino l’ancora per sostare al largo della cosa.
Partono in questi primi giorni di luglio nel golfo di Panzano le operazioni di “piantumazione” sottomarina delle fanerogame, ovvero la Posidonia, pianta acquatica che una volta insediata in mare, crescendo riuscirà a consolidare i sedimenti costieri rallentando l’erosione dovuta alle variazioni climatiche. Prende il via dunque uno dei progetti più ambiziosi che riguarda il risanamento dell’Adriatico che vede protagonista il Comune di Monfalcone che è il capofila del progetto che si chiama Sapas ed è finanziato dall’Ue per quasi 2 milioni di euro. In questa sfida accanto a Monfalcone c’è la Croazia con il Parco delle incoronate e quello delle Dune in Puglia.
L’obiettivo è da un lato preservare la biodiversità e ricostruire il sistema delle piante acquatiche, le fanerogame in particolare: grazie alla loro trama radicale infatti con la quale si ancorano al fondale, svolgono la funzione di consolidamento costiero, e nello stesso tempo consentono la cattura degli inquinanti contribuendo a limitare la torbidità delle acque. Nelle scorse settimane i tecnici della Selc di Venezia, guidati da Andrea Rismondo, hanno effettuato i sopralluoghi sui bassi fondali che vanno dal porto sino a punta Sdobba individuando l’area interessata. Il punto d’appoggio per l’intervento è stato Marina Hannibal che il titolare, Carlo Cazzaniga, ha reso disponibile dando piena collaborazione. «Il Comune – sottolinea il sindaco Anna Maria Cisint – ha fatto della battaglia per la protezione ecologica del nostro mare un punto di merito e su 613 progetti presentati alla Ue non solo Saspas è arrivato secondo, ma grazie alla sua innovatività verrà assunto come modello e buona pratica per l’Adriatico e il mediterraneo». Il 24 giugno scorso poi l’equipe degli esperti è partita verso il parco nazionale delle Incoronate, l’area naturalista più importante di tutta la Croazia, per riproporre la stessa metodologia. A luglio sarà la volta del parco delle Dune. Nell’area litoranea di Panzano si è proceduto ad un’osservazione dei sedimenti superficiali, rilevata la copertura della flora marina e prelevati alcuni campioni. L’iniziativa ha coinvolto Capitaneria di porto e protezione civile che hanno già collaborato nei primi interventi. Il trapianto della flora marina è solo una prima fase. Il prossimo anno saranno sistemati i nuovi ancoraggi environmental-friendly, ecologici e sperimentali di nuova generazione. Sul mare ne spunteranno una trentina.
Si sta anche lavorando su una piattaforma digitale per la gestione integrata per le fanerogame marine nelle aree di protezione Natura2000, che presentano caratteristiche analoghe alla nostra e che sarà utilizzata dall’Unione europea negli altri territori interessati. Un intervento che avrà la durata di 30 mesi sino alla metà dell’anno 2021 e che conta su un partenariato di prestigio di cui fanno parte oltre il parco nazionale delle Incoronate, e quello delle Dune, il Consorzio interuniversitario per le scienze del mare, l’università di Fiume e il Consorzio di ricerca per la Laguna di Venezia. —
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