Via i camper, in città 600 posteggi in più

Da settembre le case viaggianti fuori da una prima lista di strade. Costerà 250 euro all’anno il park
di Furio Baldassi
Via i camper dalle vie cittadine. E non solo da quelle semiperiferiche, abituate da anni a convivere con le «case» che da viaggianti diventano stanziali per undici mesi all’anno, ma anche da parcheggi che, nati per le necessità dei pendolari, avevano finito per piegarsi alle necessità tecniche degli amanti dei viaggi en plein air. Da settembre in poi non sarà più possibile. Lo ha deciso la giunta comunale, attivando il meccanismo che porterà alla realizzazione nella periferica via Brigata Casale, località «Le Piane», dell’annunciato parcheggio per 230 veicoli del genere, che verrà gestito dall’Agenzia per la mobilità territoriale (Amt), già in prima linea nella conduzione dei parking a pagamento in città. Permettendo, tra l’altro, di liberare per le vetture «normali» parecchie centinaia di posti. Almeno seicento, pare.


IL CRONOPROGRAMMA
Il Comune ha elaborato proprio in questi giorni un cronoprogramma che prevede l’elaborazione entro la metà del mese di marzo della delibera di affidamento all’Amt dell’area adiacente alle cosiddette Case dei Puffi, a Borgo San Sergio, che secondo le previsioni dovrebbe essere pronta e attrezzata entro il 15 giugno prossimo. La parte rimanente del mese di giugno, oltre a luglio e agosto, se ne andranno per raccogliere le prenotazioni dei camperisti, che potranno disporre di uno stallo versando la cifra, obiettivamente modica, di 250 euro all’anno. Da settembre il posteggio dovrebbe essere agibile per i nuovi abbonati, e contestualmente partiranno le limitazioni alla sosta, che riguardano praticamente tutte le aree tradizionalmente scelte per depositare le proprie «motorhome».


LA DELIBERA
Gli uffici degli assessori Giacomelli e Bandelli stanno lavorando a pieno regime in questi giorni, ma soprattutto per il lato tecnico-formale della delibera, perché le aree in cui limitare la sosta erano note da tempo, e seguiranno a loro volta un preciso calendario di «chiusura». Nel dettaglio le prime aree da cui i camper dovranno ritirarsi saranno quelle di via Cantù, via Grego, via Maovaz, via San Pasquale, via Revoltella, piazzale de Gasperi e lo stesso parcheggio del quadrivio di Opicina. In questo caso si tratta di una situazione degenerata negli anni, visto che era nato come parcheggio di scambio per i pendolari del Carso o zone limitrofe, che avrebbero potuto lasciar lì la loro vettura per raggiungere la città con il tram. Ipotesi vanificata ben presto dalla copertura massiccia e protratta nel tempo dei posti da parte dei camperisti (oltre che dalle tante magagne del tram, ma questa è un’altra storia...).


LE STRADE
Nella calendarizzazione dei divieti si lavorerà sulle vie Forlanini, Rosani, Visinada (zona palazzetto di Chiarbola, praticamente un camping non dichiarato...), via Felluga a San Luigi e strada del Friuli. Tra le parti della città che le rilevazioni degli addetti comunali hanno individuato come «calde» vanno aggiunte anche la via San Marco, paradossalmente proprio nel tratto finale che va verso la via Von Bruck, sede dell’unica area assistita comunale per i camper, via Rosani, il tratto a fondo cieco di via dell’Istria, via Cumano e via Rietti.


LE SCELTE
Ancora: non sarà possibile lasciare il proprio mezzo in viale Miramare, indicativamente tra via Boveto e il ristorante Marinella, in piazzale 11 settembre a Barcola (altra area di interscambio per i pendolari provenienti da Monfalcone e dal Friuli), in via Timignano, via Boegan a San Giovanni (davanti a Suban), strada di Fiume e nei parcheggi di via dei Salici e del campo di Cologna, pure «gettonatissimi» dai talebani della sosta selvaggia. Con la stessa rigidità, fa sapere il Comune, verranno anche puniti gli abusi di chi parcheggia in zone riservate alle autocaravan, dalla via von Bruck a passeggio Sant’Andrea.


IL CODICE
Tutti contenti? Forse no, ma a evitare ricorsi è lo stesso Municipio nella sua relazione introduttiva al provvedimento, laddove rileva che «in base alle norme del Codice della strada non è possibile vietare in forma generalizzata la sosta delle autocaravan sulle strade pubbliche in quanto sono autoveicoli e sono parificati a tutti gli effetti agli altri autoveicoli, per cui non possono essere discriminati». Come si è riusciti dunque a scardinare questo limite? Invocando, dichiaratamente, «motivate esigenze di circolazione, veicolare e pedonale e/o per ragioni di sicurezza stradale».


LE MOTIVAZIONI
Un piccolo escamotage del quale l’assessore Bandelli si dice molto soddisfatto. «Non so se qualcuno si dichiarerà insoddisfatto per questa scelta, ma so invece che era improcrastinabile. Tutti quegli abusi, con i mezzi abbandonati in ogni angolo, non si poteva andare avanti. Cito un esempio tra i tanti possibili, quello di via Cantù dove ormai era diventata impossibile la visibilità nei pressi degli incroci. No, andava fatto, e credo che avremo le nostre soddisfazioni. Basta ricordare che in questa maniera verremo a liberare circa 600 posti macchina, che non sono pochi. Se, inoltre, l’operazione delle Piane dovesse avere il successo che aspettiamo, siamo già pronti ad allargare il parcheggio, creando ulteriori 100 parcheggi».
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