«Via la maestra assenteista o i bimbi vanno in Slovenia»

MUGGIA. «Se non dovessimo ottenere una soluzione trasferiremo in massa i nostri figli alla scuola elementare di Crevatini in Slovenia». Risuona quasi come una minaccia, ma in realtà è una semplice presa d'atto: per avere giustizia i genitori della quinta elementare della scuola “Zamola” di Zindis, ieri mattina protagonisti assieme ai propri bimbi di una silenziosa ma vibrante protesta, sono pronti ad abbandonare Muggia e l'Italia. Emma, Sara, Marta, Leila, Evelyn, Brean, Gaia, Vittorio, Davide, Lisa. Ecco i nomi dei dieci alunni che muniti di cartelli e striscioni hanno chiesto di non dover rinunciare alle proprie maestre supplenti, costrette a terminare l'incarico in seguito al ritorno dell'insegnante di ruolo che negli anni precedenti si è sempre contraddistinta per una cronica assenza dalle lezioni. Fattore che ovviamente ha comportato disagi e problemi a non finire. «Siete tutto quel che si può sperare dalle maestre: gentili, appassionate, sorridenti, giuste, entusiasmanti, tuttologhe... assolutamente perfette». L'elogio che Gaia, 10 anni, alunna della quinta elementare della “Zamola”, ha voluto fare alle proprie maestre Michela, Annalisa e Lorena riassume alla perfezione lo stato d'animo dei bambini scesi in strada a protestare per il loro futuro. Gli appelli degli altri alunni della quinta viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda. «Con la maestra Annalisa capisco meglio l'inglese. Con la maestra Michela mi piacciono le divisioni e scienze è la mia materia preferita», racconta Evelyn. «Per noi siete state più che delle semplici maestre. Le esperienze vissute assieme a voi non ce le scorderemo mai», spiega Emma. «La maestra Michela è un insegnante molto brava», sentenzia Marta. «Se in matematica vuoi migliorare, la maestra Michela devi avere. Maestra Michela non te ne andare», scrive il piccolo poeta Brean. «Ci avete fatto conoscere un modo bello di studiare e imparare. Vogliamo che restiate nostre maestre. Abbiamo tanti progetti e tanti obbiettivi, Facciamoli assieme», è l'auspicio di Leila. Sara, invece lancia un quesito: «A scuola ci insegnate a risolvere i problemi. Preside, perché non risolvi anche questo?». E in effetti la preside della scuola, Marisa Semeraro, dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo "G.Lucio" di Muggia, una soluzione l'aveva pure trovata. Dopo tre anni di incertezze e insicurezze, dettate dalla cronica assenza della maestra Luigia Fontanel, assenze che avevano causato un alternarsi di supplenti abbinato allo smistamento degli alunni in altre classi, i genitori della quarta elementare della Zamola avevano chiesto un intervento alla Semeraro e al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Pietro Biasiol. All'inizio dello scorso anno scolastico i due dirigenti avevano deciso di spostare la maestra Fontanel alla scuola elementare "De Amicis", in centro a Muggia, ridistribuendo il lavoro dell'insegnante su più classi in modo da tutelare il diritto allo studio dei bambini e contemporaneamente i diritti dell'insegnante. Fontanel, però, non ha accettato di buon grado lo spostamento. Anzi. L'insegnante si è affidata ad un avvocato per chiedere di essere reinserita alla “Zamola”. Il ricorso è andato a buon fine. Così, a partire da ieri, le insegnanti supplenti, protagoniste - stando ai commenti di bambini e genitori, di un quarto anno d'insegnamento più che positivo - sono state costrette a terminare il loro operato a Zindis. Fontanel dunque è tornata in classe ieri per accogliere i propri alunni? Assolutamente no. La “maestra che non c'è” ha comunicato infatti la sua (ennesima) assenza. Questa volta fino al 5 dicembre. Una storia che evidentemente ha i tratti di una tipica farsa. Ecco perché i genitori ora stanno seriamente valutando di rivolgersi alla vicina Slovenia. «Siamo sfiduciati, ma abbiamo ancora un barlume di speranza: sappiamo che la preside, come già accaduto in passato, si sta nuovamente attivando per noi. Siamo fiduciosi - concludono i genitori - che possa accogliere non solo le istanze di noi genitori, ma soprattutto quelle dei bambini». E se entro l'anno non dovesse arrivare una soluzione, Crevatini è dietro l'angolo.
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