Via libera al progetto Ater per 50 nuovi alloggi popolari

PALMANOVA. Via libera a Palmanova al progetto definitivo per la costruzione del nuovo quartiere di case popolari nel rione Santa Giustina.
La giunta comunale della Fortezza ha infatti approvato il progetto esecutivo del programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, redatto dall'Ater di Udine, che prevede la realizzazione di 50 nuovi alloggi nel quartiere.
Il progetto dell'Ater prevedeva l'abbattimento del vecchio quartiere con 47 alloggi (già interamente demoliti nelle scorse settimane) e la costruzione di un nuovo complesso di 50 unità, di cui tre accessibili alle persone disabili.
Il piano finanziario dell'opera ammonta a complessivi 8.8 milioni di euro, di cui quasi 6 provenienti da contributi erogati dal ministero delle Infrastrutture ancora nel 2008, cui si aggiunge, in base agli accordi tra Stato e Regione Friuli Venezia Giulia, la compartecipazione regionale alla spesa, tramite l'Ater stessa, nella misura del 30 per cento, e la compartecipazione del Comune di Palmanova nella misura del 14 per cento (per circa 1,1 milioni).
L'approvazione della giunta segue quella della Commissione edilizia, che ha esaminato il progetto nella seduta dello scorso 19 gennaio, prevedendo alcune prescrizioni per garantire una maggiore accessibilità del complesso dal punto di vista del rispetto della normativa sulle barriere architettoniche.
Il Comune ha già definito, inoltre, un accordo integrativo con l'Ater affinché, con una variante in corso d'opera, venga realizzato un piano di miglioramento del raccordo tra il nuovo quartiere, il vicino Borgo Stazione e l'accesso al centro storico cittadino.
Il Comune prevede di investire su questo piano fondi propri per 250mila euro.
«Adesso è necessario stringere i tempi per giungere all'appalto - commenta il sindaco Francesco Martines - considerando che l'Ater dovrà indire una gara europea per la scelta della ditta esecutrice. Se tutto va bene entro l'anno ci sarà l'avvio del lavori. Sappiamo che c'è molta attesa perché i problemi sociali legati alla residenza diventano sempre più acuti».
Alfredo Moretti
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