Viaggi di duemila chilometri attraverso Ungheria e Slovenia

Marito, moglie e due bimbi ucraini sono ospitati in un appartamento del Consorzio italiano di solidarietà. E pure in questo caso di tratta di una sorta di “primo arrivo”. «La situazione è tranquilla»...

Marito, moglie e due bimbi ucraini sono ospitati in un appartamento del Consorzio italiano di solidarietà. E pure in questo caso di tratta di una sorta di “primo arrivo”. «La situazione è tranquilla» commenta Gianfranco Schiavone, presidente del Csi. «Il grosso dei rifugiati finora ha interessato altri Paesi, quelli più vicini. Sembra proprio che l’Ucraina, per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, non costituisca una criticità». Gli ucraini-triestini arrivano da tre città, Kryvyi Rih, Mariupol e Donetsk, tutte a oltre 2000 chilometri di distanza da queste parti. Il che vuol dire un viaggio che porta a fare rotta sull’Ungheria, attraversare la Slovenia e arrivare qui. La provenienza, dicevamo: una famiglia arriva da Kryvyi Rih, a nord di Odessa (fondamentale porto e base navale sul Mar Nero), nell’Ucraina centrale; una seconda da Mariupol, oggetto di intensi bombardamenti. Nel villaggio di Shyrokyne si trovano le postazioni avanzate dell’esercito ucraino, e siamo a meno di 10 km da Mariupol. Questa cittadina di poco meno di mezzo milione di abitanti sorge sulle rive settentrionali del Mar d’Azov – collegato a sua volta al Mar Nero – rappresentandone uno dei porti principali. Ma il Mar d’Azov - ricco di petrolio e gas - bagna anche la Russia a est e, a ovest, la Crimea. La presa di Mariupol permetterebbe la creazione di un’unica (ampia) striscia di terreno separatista con tanto di sbocco sul mare. E siamo al terzo nucleo familiare, originario della zona più “calda” dell’Ucraina, Donetsk: qui gli scontri tra l’esercito di Kiev e i separatisti filo-russi dell’autoproclamata Repubblica indipendente di Donetsk si registrano quasi quotidianamente a nord della città. In Ucraina si contano un milione e 700mila profughi, di cui 1 milione nel territorio ucraino e oltre 700mila nei Paesi confinanti (Russia e Bielorussia). In tutto però sono in 5 milioni ad avere bisogno di assistenza umanitaria; tra questi più di 3 milioni tra anziani, disabili e minori. (d.t.)

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