Vigilantes armati nei parchi si allarga il fronte del “no”

GORIZIA Continua a far discutere l’introduzione dei vigilantes privati armati a supporto della Polizia locale e delle altre forze dell’ordine nel controllo dei parchi cittadini, delle scuole e della vita notturna. Il Siulp, che già nei giorni scorsi era intervenuto, ribadisce oggi che «la sicurezza è cosa troppo seria e delicata per essere affidata a soggetti diversi da quelli preposti istituzionalmente. Indossare una divisa, portare un’arma ed esercitare il potere/dovere di tutelare la sicurezza collettiva richiede competenza, professionalità e formazione permanente - rammenta il segretario Giovanni Sammito -. Insomma, ci sarà un motivo se per formare un agente o un carabiniere piuttosto che un finanziere, occorre almeno un anno di addestramento e formazione continua. Attenzione quindi - conclude Sammito rivolgendosi a tutte le autorità preposte - poiché, di questo passo, potrebbe ingenerarsi nella collettività la sensazione che il ricorso ad espedienti di questo genere (vigilantes, ronde o steward che dir si voglia), rappresentino l’alternativa alla carenza degli organici tra le forze dell’ordine. Polizie locali comprese.
Ieri mattina, poi, è intervenuto anche il Sulpl, il Sindacato unitario lavoratori Polizia locale. Che ha una chiave di lettura ancora diversa. Il segretario generale Mario Assirelli ha scritto una lettera al prefetto Marchesiello, al sindaco Ziberna e al comandante dei vigili urbani Muzzatti in cui chiede sostanzialmente «di annullare in autotutela la determinazione adottata per l’impiego del personale di vigilanza privata» e, semmai, di «adottare una delibera di Consiglio comunale che disponga l’armamento della Polizia locale».
Una richiesta già cassata, in tempi non sospetti, dal sindaco Rodolfo Ziberna che non ravvisa questa necessità a Gorizia. Non solo. «Al prefetto - scrive Assirelli - chiediamo di valutare l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 2 comma 3 del Decreto del Ministero dell’Interno 145/87 che qui di seguito si riporta testualmente: “Per motivi particolari di sicurezza e tenuto conto degli indici locali di criminalità, il prefetto può chiedere al sindaco che tutti gli addetti alla polizia municipale in possesso della qualità di agente di pubblica sicurezza prestino servizio armato”».
L’amministrazione comunale, come risponde? Il vicesindaco leghista Stefano Ceretta si chiede come mai queste polemiche scoppino solo a Gorizia. «Il servizio, finanziato dalla Regione, è attivo anche negli altri capoluoghi e da nessuna parte ho sentito tutte queste reazioni strumentali. Se certi sindacati non sopportano la presenza degli steward contattino l’amministrazione Fedriga».
Più tecnica, e non potrebbe essere diversamente, la replica del comandante Muzzatti che attende di ricevere la missiva del Sulpl. «I vigilantes sono armati perché sono regolamentati da una loro normativa, diversa da quella dei vigili urbani. Sono dipendenti privati, hanno vinto regolarmente una gara e, fra le dotazioni, hanno le pistole». Sulla richiesta di alcuni sindacati di dotare di armi la Polizia locale? «Quando me lo chiederà il Consiglio, provvederemo. Ma non mi pare ci sia nulla all’orizzonte che vada in questa direzione», la conclusione del comandante. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo