Vigilanti nuovamente aggrediti al park Silos di Trieste, denunciato l’aggressore: è lo stesso della scorsa notte

Secondo episodio in due giorni ai danni delle guardie giurate della Stsec. 

La polizia sul posto della seconda aggressione
La polizia sul posto della seconda aggressione

TRIESTE Seconda aggressione, a un solo giorno di distanza dalla prima, ai danni delle guardie giurate della Stsec, nel parcheggio del Silos della stazione ferroviaria di Trieste.

L’aggressore – lo stesso per entrambi gli episodi –  stato fermato dalle guardie giurate e consegnato al personale della Polizia di Stato che ha provveduto ad identificarlo e a denunciarlo.

L’EPISODIO
Vigilante aggredito al park del Silos di Trieste, il sindaco Dipiazza: «Doveva usare la pistola»
L'auto presa di mira al Silos

"A seguito di un’ispezione di controllo all’interno del sito, con due pattuglie a supporto, dati i fatti di ieri notte, le guardie giurate sono state nuovamente aggredite da un soggetto di origine balcanica che vi sostava all’interno – si legge in un post della pagina Facebook della società -. Il soggetto ha dapprima intimato al personale armato Stsec di allontanarsi, minacciandolo di far loro del male, poi è passato alle vie di fatto, ingaggiando un acceso scambio di battute seguito dal lancio di un mattone di grandi dimensioni a danno delle vetture di servizio, che però, questa volta non hanno subìto danni”.
Le guardie giurate hanno immediatamente allertato il NUE 112 e la sala operativa di Istituto , e successivamente bloccato e consegnato l’aggressore alle operazioni di identificazione ad opera del personale della Polizia di Stato. L’aggressore è stato denunciato.

Il caso ieri era stato al centro anche di una polemica politica, scaturita a seguito di una dichiarazione del sindaco Roberto Dipiazza in diretta a Telequattro: «La guardia giurata poteva tirare fuori la pistola e dire: “Se mi fai dei danni all’automobile ti sparo”. Poi vedi come questo si calma...». Parole che avevano fatto infuriare diversi esponenti dell’opposizione.

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