Vigili urbani, tredici anni per ottenere la giusta qualifica

Dopo 13 anni, a 17 dipendenti della polizia locale verrà assegnata la corretta qualifica funzionale, con tanto di “risarcimento” per il minore stipendio percepito (circa 400 euro all’anno). Il che...
Bonaventura Monfalcone-12.04.2012 Vigili urbani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.04.2012 Vigili urbani-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Dopo 13 anni, a 17 dipendenti della polizia locale verrà assegnata la corretta qualifica funzionale, con tanto di “risarcimento” per il minore stipendio percepito (circa 400 euro all’anno). Il che significa una cifra di 8-9mila euro lordi a testa, e un esborso complessivo di circa 120mila euro per l’amministrazione comunale.

La conciliazione fra i 17 vigili urbani (12 assistiti dalla Cisl Funzione pubblica, i restanti da altre sigle sindacali) e l’amministrazione comunale è stata raggiunta nei giorni scorsi a Gorizia, davanti alla Commissione provinciale.

In base all’intesa, il Comune ha ora 60 giorni di tempo per versare agli interessati le cifre stabilite, oltre ovviamente ad attribuire a ciascuno l’esatta qualifica.

Ma come mai ci sono voluti 13 anni per arrivare a una soluzione? Tutto è iniziato nel 2002, con l’entrata in vigore del contratto del comparto unico per gli enti locali. «Il contratto - spiega Massimo Bevilacqua, segretario generale regionale della Cisl Funzione pubblica - non venne applicato correttamente in seguito a una difforme interpretazione di un articolo relativo al nuovo sistema di inquadramento del personale».

Nel caso particolare degli agenti di Monfalcone, quelli che avevano determinati requisiti avrebbero dovuto essere inquadrati in una categoria indicata con la sigla Pla3. Invece, per errore, fu attribuita loro la categoria Pla1, che ha comportato per tutto questo tempo la perdita di circa 400 euro all’anno (e, nei singoli casi, ha avuto anche risvolti nella progressione della carriera).

Problemi di questo genere sono sorti in diversi Comuni della regione, dove i contenziosi sono stati risolti attraverso le vie legali, con gli immaginabili tempi della giustizia visto che in diversi casi si è arrivati fino in Cassazione.

L’amministrazione di Monfalcone ha quindi preferito attendere per vedere come si risolveva la questione negli altri Comuni. Solo nel settembre scorso la giunta ha autorizzato il segretario comunale, Giuseppe Manto, a raggiungere un accordo con gli agenti e i loro rappresentanti sindacali, presentando una domanda congiunta alla commissione di conciliazione presso la Direzione provinciale del lavoro.

Viste le sentenze che avevano visto soccombere altri Comuni della regione, l’amministrazione monfalconese aveva infatti tutto l’interesse ad arrivare a una transazione, evitando così il rischio dell’apertura di contenziosi (che si sarebbero protratti per diversi anni), i cui esiti sarebbero stati quasi certamente sfavorevoli al Comune stesso . In questo modo l’amministrazione ha inoltre evitato maggiori costi, consistenti non solo nelle rivalutazioni dei crediti dovuti ai dipendenti ma anche nelle spese processuali.

«Da parte dei dipendenti - osserva con soddisfazione Massimo Bevilacqua - non è stato speso neppure un euro, come invece accaduto in altri entri della regione. Grazie anche alle cause dei dipendenti di altri Comuni, vinte nei diversi gradi di giudizio, si è potuti arrivare a questo risultato, con una netta convenienza per entrambe le parti».

Giuseppe Palladini

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