In Villa Engelmann panche delle Rive e colonnato rifatto
Dopo otto mesi il colonnato del giardino di via Rossetti è tornato a nuova vita: era inaccessibile da quasi un decennio

Dopo otto mesi il colonnato del giardino di Villa Engelmann è tornato a nuova vita. Formato da 36 colonne sormontate da una struttura ad archi, era inaccessibile da circa dieci anni a causa del grave degrado strutturale. Ora è stato restaurato con un intervento che ha riguardato il pergolato (colonne e porticato di archi in ferro realizzati senza saldature, si suppone possano essere datati fine’800), la pavimentazione in porfido e la vegetazione, per un investimento complessivo di quasi 250 mila euro.
Il risultato finale è stato presentato nei giorni scorsi dall’assessore alle Politiche del Territorio, Michele Babuder, dall’architetto Anna Nisi del Servizio progetti del verde, dai due progettisti e direttore dei lavori Andrea Benedetti (restauro) e Fabio Marassi (consolidamento strutturale), e da Tiziano Ruma del Laboratorio Artigiano Arte Restauro di Udine, che ha eseguito gli interventi.

«Avevamo la necessità di porre in sicurezza la struttura adeguandola anche alle normative antisismiche – dice Babuder – Sono state recuperate nei minimi dettagli le colonne, i pezzi smontati e portati nelle officine per il restauro di abili maestranze. Abbiamo tutelato quei “marchingegni” affinché il pergolato sia appoggiato come un tempo, inoltre è stato rifatto il piano di calpestio».
L’intervento ha interessato anche l’area adiacente, come spiegato dell’architetto Nisi: «È stato recuperato il patrimonio architettonico della galleria vegetale, un tempo coperta da rose. Le piante esistenti sono state conservate e integrate con specie più semplici da gestire. Sono state posizionate delle panchine in pietra provenienti dalle Rive, più coerenti con il contesto rispetto a quelle in grigliato degli anni Settanta».

Sono stati inseriti rampicanti in ogni interasse delle colonne, in modo che queste ultime rimangano visibili. In particolare sono state messe a dimora delle lonicere e il falso gelsomino che fioriranno e profumeranno in diverse stagioni, alla base invece sono state inserite piante fiorite come le abelie e la convallaria che crea un tappeto verde stabile. Sul lato opposto sono state recuperate le rose e inseriti berberis dalle foglie rosse, del pennisetum e la budleia che attira le farfalle e gli impollinatori come il resto della vegetazione scelta a favore della biodiversità».
L’irrigazione è garantita dal sistema automatizzato del parco ed è stata predisposta una linea elettrica interrata per future illuminazioni serali. —
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