Villa Locatelli svela i suoi segreti

Viaggio nel settecentesco edificio della Tenuta di Angoris che ha aperto per la prima volta le porte al pubblico
Di Matteo Femia

CORMONS. Uno dei luoghi più suggestivi dell’Isontino, tanto da conquistare nel secolo scorso anche star del calibro di Vittorio De Sica, Rock Hudson e Alberto Soldi che qui girarono alcune scene del film “Addio alle armi” del 1957, ha aperto ieri per la prima volta le proprie splendide stanze.

Villa Locatelli, storica dimora dell’omonima famiglia che si trova al centro della Tenuta di Angoris, è tra ieri e oggi teatro di una fiera dedicata ai matrimoni e agli eventi (è visitabile tra le 10 e le 18 a ingresso libero): chi avrà il piacere di visitarla potrà scoprire vere e proprie perle di buon gusto ed eleganza. Non mancano anche richiami di storia: una cappella sconsacrata (ma che a breve tornerà ad essere consacrata per permettere lo svolgimento di matrimoni) emerge nello splendido giardino interno. Datata 1753, il luogo di culto intitolato a santa Cecilia è davvero intimo, un piccolo scrigno nel quale storicamente si svolgevano riti religiosi privati: spicca il terrazzino interno, sul quale la famiglia Locatelli un tempo si affacciava per partecipare alla messa. Nella piccola sacrestia retrostante, sono ancora conservati i talami sacerdotali d’epoca.

Entrando nell’ampia sala d’ingresso al piano terra sulla sinistra c’è la scala che porta ai piani superiori, dove si può incontrare un baldacchino d’antiquariato: prima di salire, però, uno sguardo alla biblioteca del piano terra è d’obbligo. I manoscritti sono centinaia, e l’eleganza la fa da padrone in una riuscita unione tra antichità e modernità. Al primo piano la luce che entra dalle ampie finestre sui due lati della villa illumina il grande ballatoio centrale: la terrazza all’aperto si apre sul viale interno della Tenuta, e offre un panorama splendido con Cormons e il monte Quarin sullo sfondo, mentre le stanze da letto sono arredate con stile anni ‘60.

Il piano ulteriormente superiore originariamente non esisteva: «Venne costruito appositamente per ospitare troupe e maestranze che lavoravano per le riprese di “Addio alle armi - spiega la padrona di casa, Claudia Locatelli – e così la villa si ingrandì in modo maggiore proprio grazie a quel film, che portò qui attori del calibro di De Sica e Sordi». Era la primavera del 1957 e alcuni esterni del fim furono girati a Venzone. Nella villa di Angoris soggiornarono per diversi giorni il regista Charles Vidor e tuto il cast del film. De Sica impersonifica un maggiore dell’esercito, mentre Sordi era padre Galli.

La Tenuta nella quale la Villa sorge fu realizzata tra il 1644 ed il 1647, mentre le prime testimonianze scritte dell’esistenza della villa stessa sono del 9 aprile 1753, quando ci fu una visita pastorale dell’allora arcivescovo Carlo d’ Attems: era già stata costruita infatti la piccola cappella precedentemente descritta, e della quale i manoscritti parlano come di una “chiesa extra oppidum”, ossia “realizzata fuori dalla città e dedicata a tutti i santi contro le tempeste e le avversità”.

La villa fu poi scenografia ideale anche di un’altra pellicola, il film “Troppo amore” della regista Liliana Cavani, girato nel 2010 con l’attrice Antonia Liskova.

«Abbiamo voluto aprire la nostra villa a tutti – spiega ancora Claudia Locatelli – per dar modo a chiunque di godere delle sue bellezze e della sua grande storia. Un luogo così ricco di vicende è giusto che sia conosciuto da tutti: per questo con la mia famiglia abbiamo dato il via libera a questi open day che abbiamo voluto nel dettaglio dedicare al settore del matrimonio, visto che la struttura ben si adatta ad ospitare questo genere di eventi».

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