Villa Russiz, il buon rifugio dei bambini

di Christian Seu
CAPRIVA
Un milione e novecentomila euro di investimento, in larga parte derivato da un finanziamento decennale arrivato direttamente dalle casse della Regione. E, soprattutto, otto lunghi anni prima dell'atteso taglio del nastro. Che arriverà, finalmente, entro marzo. La nuova casa-famiglia di Villa Russiz aprirà dunque i battenti, pronta ad accogliere i tredici piccoli ospiti che attualmente dimorano nella palazzina che fronteggia lo splendido castelletto in stile Windsor. «Sì, dovremmo finalmente esserci», sospira il presidente della Fondazione Villa Russiz, Silvano Stefanutti, facendo scattare la chiave nel portoncino d'ingresso della struttura che ospita una dozzina di appartamenti, distribuiti su due piani, con cucine, spazi comuni, aule gioco e biblioteca.
L'iter
Dell'ottocentesca casa colonica sulle cui ceneri è sorta la nuova casa-famiglia resta lo scheletro: gli spazi sono organizzati in maniera moderna, con arredi funzionali e materiali resistenti. L'idea risale alla metà degli anni Novanta, il progetto è datato 2002, i lavori partono due anni dopo. Eppure, la palazzina è ancora inagibile. A dicembre da Villa Russiz è partita la richiesta per l'abitabilità dei locali, indirizzata all'Ufficio tecnico del Comune di Capriva, che ha preso in carico la pratica. Sembra di toccare sempre lo stesso tasto di un pianoforte mal accordato, eppure anche in questo caso sono state le lungaggini burocratiche a metterci lo zampino. Di certo c'è che, neppure inaugurata, la nuova casa-famiglia ha già bisogno di piccoli ritocchi: la facciata, ad esempio, dovrà essere ritinteggiata, dopo che la pioggia e l'umidità hanno fatto scrostare una parte dell'intonaco. Realizzato anche con soldi pubblici, visto che la fetta più grossa dell'investimento deriva direttamente dalla Regione.
Fondi regionali
L'Amministrazione regionale – si legge nel Bur del 23 gennaio 2002 - e' autorizzata a concedere all'Ipab Adele Cerruti - Villa Russiz di Capriva del Friuli un contributo straordinario pluriennale, per un periodo non superiore a dieci anni, finalizzato all'adeguamento delle strutture da destinare a comunità alloggio per casa-famiglia». In tutto hanno preso la strada del Collio 1,2 milioni di euro: 400mila euro sono stati erogati tra il 2003 e il 2004, mentre dall'anno successivo e fino a quest'anno la Fondazione ha percepito un contributo annuale di 100mila euro. A questi si sono aggiunti circa 700mila euro, stanziati direttamente dall'ente presieduto da Stefanutti, capace di passare il guado della depublicizzazione degli istituti di assistenza e beneficenza grazie all'integrazione (anche economica) con le attività dell'Azienda agricola. Una mossa che ha permesso di chiudere in positivo praticamente ogni bilancio dal 2002 a oggi, nonostante il tornado legislativo abbattutosi nel 2001 su migliaia di realtà assistenziali italiane.
La casa-famiglia
La struttura che sarà inaugurata nelle prossime settimane si sviluppa su due piani indipendenti: al piano terra troverà spazio la comunità che accoglie i bambini dai 3 ai 6 anni, mentre al livello superiore saranno ospitati i ragazzini dai 6 ai 14 anni. Ciascun piano ha una cucina con sala da pranzo e spazi comuni: al primo piano si trova l'aula studio e una splendida aula multimediale: «Grazie a un accordo con le Frecce Tricolori abbiamo potuto decorare questo spazio con le effigi della pattuglia acrobatica: esporremo anche la tuta di un pilota delle Frecce», spiega orgoglioso Stefanutti, accompagnandoci in una visita all'interno della nuova casa-famiglia. Gli appartamentini, che si sviluppano su due livelli (piano e soppalco), garantiranno la giusta riservatezza ai ragazzini più grandi, pensati anche per una destinazione d'uso differente da quella dell'alloggio collegiale. Ci sono poi gli appartamenti riservati agli educatori e ai sorveglianti, mentre direttamente dall'esterno sarà possibile accedere a uno spazio esplicitamente dedicato agli incontri protetti tra i ragazzini e le loro famiglie. «Entro l'inizio della primavera vogliamo inaugurare la nuova struttura, non ci saranno ulteriori rinvii», assicura Stefanutti.
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