“Villaggio Greensisam” da quotare L’incarico affidato a Stanghellini

l’incarico
Il Comune non vuole sbagliare e si affida a un bomber dell’estimo per stimare, attraverso l’affidamento a uno studio esterno, i 5 magazzini che formano il cosiddetto “villaggio Greensisam” all’inizio di Porto vecchio, a poche decine di metri dal Molo IV. Doppio l’obiettivo: fissare il prezzo per l’asta di vendita, avere una cifra di riferimento per ricalibrare la locazione. L’Immobiliare comunale li ha iscritti nell’albo dei beni alienandi a 7,4 milioni, assai meno rispetto ai 16 milioni quotati sedici anni addietro.
A battezzare il valore delle vecchie strutture viene ora chiamato Stefano Stanghellini, toscano, tra una decina di giorni 72enne, docente allo Iuav veneziano, architetto basato a Bologna, numerose pagine di curriculum tra consulenze e pubblicazioni. La determina è firmata da Luigi Leonardi, direttore dell’Immobiliare.
Stanghellini è un buon conoscitore di Trieste: nell’ultimo quarto di secolo ha lavorato a più riprese per il Municipio, sia sul tema di Porto vecchio e del Waterfront che su Cittavecchia. Ha poi operato su incarico dell’Azienda sanitaria riguardo le importanti partite immobiliari degli ex ospedali Santorio e Maddalena. Tra i committenti un robusto elenco di pubbliche amministrazioni e di grandi realtà come Banca d’Italia e Ferrovie.
Stanghellini si è preso tre mesi per effettuare la stima che comprenderà i magazzini 1-3 a bordo mare, 2-4 in seconda fila, 2A in terza. Riceverà un compenso onnicomprensivo (Iva, previdenza) di 44.185,96 euro.
La vicenda del “villaggio Greensisam”, battistrada dell’approdo privato in Porto vecchio, appartiene alla classica letteratura triestina dedicata alle incompiute. Pierluigi Maneschi, terminalista e uomo di shipping, negoziò una concessione novantennale, definita nel 2005, per collocarvi la sede europea del gigante taiwanese Evergreen. L’esito non fu fausto, Maneschi cercò altri sbocchi progettuali ma le trattative non conobbero la parola closing. Alla sua scomparsa, il figlio Antonio dichiarò la sincera volontà di affrancarsi da un’operazione immobiliare costosa e infeconda, per la quale bisogna armare 513.000 euro all’anno. Quando ancora viveva Pierluigi, si era già aperto un semi-contenzioso con il Comune, in seguito al passaggio del “villaggio Greensisam” nelle disponibilità di piazza Unità: chi avrebbe pagato i costi di urbanizzazione collegati ai 5 magazzini? Più di 10 milioni, non arachidi.
Poi il bagliore della soluzione: la Regione opziona i magazzini in seconda fila per trasferirvi i suoi uffici (valore 4,7 milioni), a Maneschi resterebbero i due edifici vista-mare (valore 2,4 milioni). Il magazzino in terza fila, più vicino al varco entrata/uscita di largo città di Santos, piace a Trieste terminal passeggeri.
Ma, perché tutto ciò divenga realtà, servono stime su cui costruire aste e affitti. Parola a Stanghellini. —
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