Violenza in centro a Monfalcone, in quattro al Commissariato
il nuovo caso a quattro giorni dal pestaggio di Capodanno. Intercettati due bengalesi in fuga da altrettanti marocchini, uno dei quali è finito al San Polo per un trauma cranico-facciale
Ancora una notte di violenza in centro storico, dai contorni sfuggenti, non perfettamente a fuoco. A quattro giorni di distanza dal pestaggio di Capodanno avvenuto in via Serenissima la rappresaglia, stavolta tutta interna a un gruppo di cittadini di nazionalità straniera, è andata in scena però qualche centinaio di metri più in là, all’1.30, tra le piazze Cavour e della Repubblica. Un’aggressione arginata solo grazie all’intervento, pressoché in tempo reale, della Volante, che stava presidiando, con un equipaggio in più a fronte dei maggiori afflussi serali nel periodo festivo, il territorio. Gli agenti del Commissariato, già nei paraggi, sono infatti subito piombati nel salotto buono, dopo la segnalazione resa da una terza persona, estranea ai fatti, nei concitati attimi. E hanno quindi provveduto a identificare il quartetto e a trasferirlo per gli approfondimenti di rito in via Foscolo, ascoltando le varie versioni della movimentata serata. Indagini in corso, vige il più stretto riserbo.
Quadro da ricostruire
Tutte da ricostruire quindi le ragioni che hanno portato un paio di residenti di nazionalità bengalese a scappare forsennatamente da altrettanti cittadini di origine marocchina. Uno dei quali è lo stesso 33enne accoltellato all’addome e al torace la notte tra il 19 e il 20 dicembre scorsi in un appartamento al secondo piano di via Romana, poi trasferito con urgenza a Cattinara e quindi, a poche ore dall’intervento e contro il parere dei medici, uscito dall’ospedale dietro autonome e spontanee dimissioni. Gli asiatici hanno riferito di alterchi che avrebbero avuto origine da delle molestie, un asserito palpeggiamento, a una ragazza in loro compagnia sabato. Ma della giovane non figurerebbe traccia, stando alle prime ricostruzioni: non è nota la sua identità. Sempre i bengalesi avrebbero motivato la fuga attraverso il centro dalla minaccia d’un coltello esibito dagli altri due, anche se nessun’arma da taglio è stata effettivamente rivenuta e quindi sequestrata. Invece è certo che quella sera, ma non si sa per quale dinamica, uno dei due marocchini presunti inseguitori – sempre lo stesso uomo ch’era stato accoltellato e che ancora porta i segni dell’operazione cui è stato sottoposto a ridosso del Natale – ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.
Trauma facciale
L’ambulanza l’ha prelevato verso le 2 dal Commissariato portandolo al Pronto soccorso per un trauma cranico-facciale. Quando è stato fermato dai poliziotti in piazza, assieme ai bengalesi, aveva infatti già il volto tumefatto, come fosse stato da poco menato. Ma una denuncia in tal senso non sarebbe arrivata. Né sull’altro versante, per ora, degli asiatici che stavano appunto scappando spaventati da piazza Cavour e ancor prima, probabilmente, da una delle vie limitrofe. Nessuno dei quattro, tutti ora a piede libero, né deferiti né soggetti ad alcuna misura, risultava sotto l’effetto di alcolici.
E dunque come deve leggersi, in filigrana, la vicenda di sabato? Una molestia a una ragazza che s’è rivelata fantasma? Un regolamento di conti? In assenza di denunce le indagini, che senz’altro non escluderanno da prassi il ricorso ai filmati della rete di videosorveglianza o l’acquisizione di eventuali testimoni, rischiano di non avere impulso, e di finire su un binario morto.
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