Violenza sulle donne in aumento a Ronchi Nasce un nuovo centro

RONCHI DEI LEGIONARI. Un escalation proccupante quella della violenza nei confronti delle donne che può concludersi tragicamente in “femminicidio”. Un fenomeno con il quale bisogna fare i conti anche nella “tranquilla” bisiacaria. Lo sa bene l'associazione “da donna a DONNA”, nata nel 1997, a Ronchi dei Legionari e che dal 2001 gestisce, il Centro antiviolenza, finanziato dalla Regione, da contributi e progetti provinciali, comunali e della Fondazione Carigo, e, dal 2012, anche dal Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri per «progetti innovativi e di rafforzamento delle risorse messe in campo per percorsi di uscita dalla violenza». Il centro, nel 2016, ha accolto 197 donne, contro le 179 del 2015 . La quasi totalità di età compresa tra i 30 e i 50 anni, di nazionalità italiana, residenti nel territorio limitrofo al centro ed anche da Comuni della Bassa Friulana.Vittime di violenze domestiche, attuate dal compagno, marito o ex, con figli da mettere al riparo. Le violenze subite sono di tipo psicologico, fisico, sessuale ed economico le più frequenti e spesso contemporanee, e vi sono stati casi di stalking a volte anche molto gravi. Nel 2015 sono stati accolti nelle strutture protette 8 donne e 9 minori, 6 donne e 4 minori fino al 30 novembre scorso. Un dato che dovrebbe far riflettere e sopratutto agire. Ed è per questo che l'amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari ha approvato il progetto “Accoglienza d’emergenza di donne e bambini/e che subiscono violenza familiare” proposto “da donna a DONNA” e la giunta ronchese ha dato mandato al sindaco, Livio Vecchiet, di presentare domanda di contributo alla Regione per la “Realizzazione di progetti antiviolenza e istituzione di centri per donne in difficoltà”.
Il progetto prevede una spesa di 90mila euro, di cui 20mila per prima accoglienza di emergenza in strutture di permanenza temporanea sul territorio o nei siti ritenuti più idonei alle diverse situazioni, 50mila euro per attività di emergenza per attuare la tempestiva presa in carico delle situazioni, come le spese di personale professionalmente idoneo e 20mila euro per attività di supporto ai minori, come accoglienza scolastica, mense, attività ludico-sportive ed educative e scolastiche . Saranno coinvolti nel progetto il Comune di Ronchi dei Legionari in qualità di supervisore delle attività amministrative, della gestione e rendicontazione dei fondi messi a disposizione, l’associazione stessa ed attraverso questa anche i servizi sociali dei Comuni e servizi sanitari, le forze dell’ordine, l'associazionismo e altri Centri antiviolenza. Si pensa quindi di poter inserire donne ed eventuali figli minori in una struttura di accoglienza temporanea presente in città o nelle zone più ritenute idonee, dando la possibilità alle operatrici del centro antiviolenza di fornire una risposta in tempi brevi e con modalità operative professionali, anche in collaborazione con le forze dell'ordine chiamate ad intervenire in situazioni di emergenza e grave rischio. Il tutto anche in orari e giornate in cui il centro e altri servizi del territorio non fossero immediatamente contattabili.
@luca_perrino
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