Voce della Luna, futuro ancora da disegnare

Tutti coloro che non rinunciano alla passeggiata sulla riviera Barcolana fuori stagione o quelli che semplicemente decidono di godersi il panorama del mare d'inverno comodamente seduti su una panchina, non possono fare a meno di volgere uno sguardo malinconico verso quel sito ormai abbandonato da anni. Parliamo della “Voce della Luna”, in passato uno dei locali in riva al mare più amati e frequentati dai triestini e non solo, il cui futuro continua ad essere incerto e nebuloso. Una “location” indubbiamente suggestiva, il cui destino però è girato improvvisamente nel giugno del 2008, quando il bar-ristorante fu distrutto da un incendio doloso, per poi ricevere il definitivo colpo di grazia da una forte mareggiata.
Un pallido sole accarezza quel che resta del luogo, il cui ingresso è sbarrato da grossi lucchetti, ma dove sono ancora in bella vista le assi in legno logorate dal tempo e accatastate alla rinfusa. Sulle pareti che delimitano il sito è appesa l'ordinanza comunale che vieta l'accesso all'area demaniale situata al civico 72 di viale Miramare, ma dalle fessure si riesce ad intravedere comunque lo scheletro della struttura, al cui interno si trova un po' di tutto: dai bottini della spazzatura ad alcuni elettrodomestici, dai tubi in acciaio ai vasi di vernice, fino a transenne e cartelli stradali. La concessione demaniale dell'area è stata prorogata fino alla fine del 2015, ma il destino del sito è ancora tutto da scrivere. «Ci troviamo di fronte ad una situazione intricata - spiega Andrea Dapretto, assessore comunale al Demanio -. Nei prossimi giorni ci incontreremo con il titolare della concessione per capire se c'è la possibilità e la voglia da parte sua di reinvestire. In caso contrario non resta che attendere il bando di gara regionale che stabilirà la nuova concessione demaniale. Il Comune sulla questione ha un ruolo limitato, ma è nostra intenzione ripulire quantomeno la zona e riportarla ad un certo decoro entro quest'anno: per quel che riguarda invece la possibile riapertura è difficile sbilanciarsi su date certe».
In questi anni il titolare della concessione Marcello Di Finizio, peraltro irreperibile al telefonino, è stato protagonista di eclatanti gesti di protesta: nel suo mirino c'è la direttiva comunitaria “Bolkestein”, che disciplina le concessioni demaniali. «Negli ultimi tempi più di qualcuno ha manifestato un certo interesse per il sito - precisa Bruno Vesnaver, presidente Fipe -. La questione però è troppo complicata: un vero peccato perché quell'area è senza dubbio interessante ed andrebbe ulteriormente valorizzata. Credo che tutti, istituzioni comprese, dovrebbero dare una mano per sbloccare la situazione». Pierpaolo Pitich
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