«Vogliamo il Pronto soccorso pediatrico»

Il sindaco si schiera dalla parte delle mamme: «Reparto dimezzato. Il servizio chiude già alle 18»
Ettore Romoli
Ettore Romoli

Punto nascita chiuso. E non è una novità. Ma la riforma sanitaria ha finito con l’impoverire anche il reparto di Pediatria. Tant’è che il sindaco Ettore Romoli non esita a definirla una Pediatria dimezzata, sulla scorta anche delle proteste (sempre più forti) di tante mamme che si ritrovano ad essere spedite, con il proprio pargolo malato, a Monfalcone se non addirittura al Burlo Garofolo a Trieste. E la rabbia sale. «Il reparto è stato scarnificato - tuona Genj Furlan, presidente del comitato “Voglio nascere a Gorizia” -. Il personale fa quello che può ma a mancare sono persino le dotazioni. Purtroppo, su questo tema, abbiamo incassato delusioni cocenti su tutti i fronti. Gorizia è finita in serie B. Le signore Serracchiani e Telesca sono riuscite nel loro intento». E segnalazioni di un reparto che funziona a singhiozzo sono arrivate alla nostra redazione da parte di genitori che definire “incavolati” è un eufemismo.

Il sindaco è pronto a dare battaglia. «Ricordo ancora le rassicurazioni di Serracchiani e Telesca quando incontrarono il Consiglio comunale. Rassicurarono l’uditorio che sarebbero rimasti gli ambulatori di Pediatria e Ginecologia. Ma focalizziamo l’attenzione su Pediatria. Il servizio chiude alle 18: qualsiasi cosa accada dopo questo orario ci si deve rivolgere a Monfalcone secondo i protocolli oppure ad un altro ospedale regionale. Ho chiesto al direttore generale dell’Ass unica Giovanni Pilati di prorogare la chiusura almeno sino alle 20: ritengo sia una maniera per venire incontro alle necessità di mamme e figli». Altra necessità richiesta con forza dai genitori goriziani e fatta propria dall’amministrazione comunale è la necessità di predisporre un Pronto soccorso pediatrico. È capitato molte volte che, soprattutto nei fine settimana (quando i pediatri di libera scelta sono, nella maggior parte, irreperibili), mamme e papà dovessero rivolgersi alla Guardia medica per un forte attacco febbrile o altri disturbi del proprio bambino.

Romoli va oltre. «Poi, la Pediatria deve diventare un servizio effettivo, non dimezzato. Si dia vita a un protocollo per il quale le impellenze “normali” vengono gestite a Gorizia mentre soltanto i casi più complicati o eccezionali vengono girati al Burlo Garofolo. Sia chiaro: noi saremo implacabili su tutto ciò che riguarda l’urgenza. Su tutto il resto, siamo disposti a ragionare».

Sullo sfondo la mozione dell’assessore comunale Francesco Del Sordi che sarà discussa in una prossima seduta del Consiglio comunale. «Ci sono 4092 bambini (solo a Gorizia) e sguarnire un presidio sanitario di riferimento per molti altri Comuni rappresenta un vero e proprio rischio per la salute della fascia che per antonomasia è la più debole».

(fra.fa.)

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