Wärtsilä esternalizza 23 lavoratori. I sindacati e la Regione in allarme
Trattativa in chiusura con il gruppo Larson&Toubro: i riflessi su Bagnoli. Le reazioni: «Viola gli accordi»
È il gruppo indiano Larson & Toubro la realtà cui Wärtsilä conta di affidare la preparazione dei complessi manuali di uso e manutenzione dei motori, esternalizzando circa 120 posti di lavoro a livello globale, di cui 23 nel sito di Bagnoli a Trieste sui 620 rimasti dopo la chiusura della produzione e il passaggio di 261 unità al gruppo Msc.
L’ufficialità a breve
La trattativa tra le due società è giunta all’ultima curva e l’ufficialità potrebbe arrivare dalla prossima settimana. I sindacati chiedono alle istituzioni di mobilitarsi per arrestare un percorso che contraddice l’impegno della multinazionale finlandese a non toccare i livelli occupazionali fino al 2027. Da parte sua, la Regione con l’assessore al Lavoro Alessia Rosolen spiega che «nulla è ancora deciso, ma monitoriamo la situazione giorno per giorno».
L’esternalizzazione
Se nulla interverrà a bloccare il processo, i 23 dipendenti triestini interessati dall’esternalizzazione potrebbero presto finire nei ranghi di L&T Technology Services, controllata della Larsen & Toubro.
I legali delle due aziende sono al lavoro per creare la cornice necessaria a inquadrare l’intesa raggiunta fra i vertici delle due società. L’esternalizzazione riguarda l’intero reparto Technical Information, un dipartimento composto da 4 uffici distribuiti fra Italia, Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia. Il settore gestisce le informazioni tecniche rivolte al cliente finale: manuali, illustrazioni, base dati e cataloghi dei ricambi, dando inoltre assistenza all’attività di vendita della componentistica da sostituire.
Il gruppo L&T
L&T è una realtà di dimensioni globali, localizzata in India e in altre decine di paesi. Fondato nel 1938 a Bombay da due ingegneri danesi, il conglomerato conta quasi cento sussidiarie che si occupano di meccanica pesante, ingegneria, costruzioni, energia, information technology, militare e finanza. Il gruppo fattura 28 miliardi di dollari e conta circa 50 mila dipendenti. La controllata Ltts è specializzata in servizi di ricerca&sviluppo e ingegneria nell’ambito dell’automotive, dei semiconduttori, degli insediamenti industriali e del medicale.
L’allarme dei sindacati
I rappresentanti dei lavoratori lanciano l’allarme attraverso la Fim Cisl, risultato il sindacato più rappresentativo alle recenti elezioni della Rsu.
«Non possiamo accettare – scandisce il responsabile triestino Alessandro Gavagnin – che un altro pezzo di Wärtsilä venga esternalizzato, ed è ora di muoversi affinché l’azienda ritorni sui suoi passi e mantenga quanto firmato meno di 6 mesi fa».
Poi il sindacalista si concentra sugli aspetti gestionali: «Tutta l’informazione tecnica passa attraverso il “Ti”, come fosse un hub che si occupa di raccogliere, mantenere e redistribuire l’informazione in tutta Wärtsilä. Rendere questo ruolo esterno all’azienda compromette l’efficienza del processo e determina un punto di estrema debolezza nella sicurezza della proprietà̀ intellettuale. Si sta inoltre già determinando la perdita di know-how: il gruppo internazionale di lavoro si sta sfaldando, visto che già alcune persone chiave si sono trasferite».
La Regione
L’assessore Rosolen assicura di star «monitorando costantemente la situazione. Non ci sono ancora notizie definitive e le scelte non sono ancora state compiute. Ciò detto, le istituzioni rimangono ferme sulla propria posizione: ogni esternalizzazione ulteriore sarebbe inaccettabile e costituirebbe una palese violazione dei contenuti dell’Accordo di programma. Qualora Wärtsilä forzasse la mano, ci sarebbe l’immediata convocazione del tavolo ministeriale». —
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