Zara, la massacra di botte e la lascia annegare

Omicidio nelle acque dello Zaratino. Stando a quanto ricostruito dagli agenti della Polizia di Zara, un polacco di 52 anni a bordo del suo motoscafo ha massacrato di botte la compagna, una connazionale di 37 anni. La vittima, dopo essere stata ripetutamente colpita in più parti del corpo, è finita in mare ed è annegata. Gli inquirenti dalmati, che hanno fornito solo le iniziali e l’età dei due polacchi, stanno cercando di capire se sia stato l’uomo a gettarla in acqua, oppure se la donna – sfinita dai tanti colpi presi – sia caduta da sola in mare.
La storia. Tutto è iniziato quando nel braccio di mare tra l’isola di Ugliano e la vicina isoletta di Calugerà (Ošljak), in Dalmazia, l’equipaggio di uno yacht tedesco si è accorto di un uomo in mare: nuotava a fatica e pareva ubriaco. Tratto subito in salvo, ai soccorritori ha detto, parlando in modo sconclusionato, che lì vicino c’era la sua imbarcazione dalla quale era sparita la sua fidanzata. I diportisti tedeschi hanno dato l’allarme e le forze dell’ordine hanno subito rinvenuto il natante. Il cadavere della donna è stato ritrovato invece un’ora dopo, intorno alle 19, a circa mezzo chilometro dal motoscafo. Il polacco ha fornito diverse versioni dell’accaduto nel primo interrogatorio cui è stato sottoposto in questura a Zara. Quando poi si è scoperto che sul corpo della donna c’erano numerosi ematomi, anche su mani e piedi, è stato chiaro che tra i due c’era stata una lotta violenta: la donna si è difesa a lungo prima di soccombere. Il cadavere è stato traslato all’Istituto di medicina legale di Zara dove sarà eseguita l’autopsia.
Custodia cautelare. Intanto nelle scorse ore la polizia zaratina ha denunciato il polacco per il reato di omicidio aggravato, mentre il giudice inquirente del Tribunale di Zara ha disposto nei suoi confronti 30 giorni di custodia cautelare: secondo il magistrato c’è pericolo di fuga e inquinamento di prove. È emerso inoltre che il diportista era giunto in Croazia una decina di giorni prima della tragedia, e aveva affittato un appartamento a Zaravecchia (Biograd). Con la sua barca aveva navigato in quei giorni tra Zara e Sebenico, dopo di che aveva accolto a bordo la connazionale. Poi la tragedia. Resta da chiarire se la donna sia stata gettata in mare. magari già morta, o se vi sia caduta da sola: in ogni caso l’uomo non le ha prestato soccorso e ha lasciato che affogasse inscenando poi un incidente e lanciandosi in mare per depistare le indagini. Gli inquirenti non gli hanno creduto. Le prove nei suoi confronti sono risultate schiaccianti. Sottoposto all’alcoltest, è risultato positivo al momento dei fatti.. Secondo quanto riportato da alcuni media, il polacco è già noto alla polizia del suo Paese: sarebbe stato più volte in carcere in Polonia per reati di varia natura.
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