A Gradisca di scena “Nudi e Crudi”

Stasera al Nuovo, domani a Tolmezzo a poi al Bobbio di Trieste
Di Alex Pessotto

GRADISCA. Debuttava poco più di un anno fa. Ne parliamo ancora ed è un indice del suo successo. "Nudi e crudi" di Alan Bennett, ma la traduzione e l'adattamento scenico si debbono a Edoardo Erba, approda stasera al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca, alle 21; domani, alle 20.45, sarà invece al teatro Comunale Luigi Candoni di Tolmezzo; infine, da venerdì a lunedì (alle 20.30 in orario serale, alle 16.30 la domenica) giungerà alla Contrada. La regia è firmata da Serena Sinigaglia mentre i suoi protagonisti sono Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi (senza tralasciare Nicola Sorrenti). «Sì, sta andando benissimo - dice Maria Amelia Monti -. Uno spettacolo può andare bene ma chi lo fa può non esserne convinto fino in fondo. In questo caso, invece, sono proprio contenta e orgogliosa: della scenografia, dei costumi, del testo, dell'adattamento, della regia. Lo spettacolo riesce in ogni suo elemento: è elegante ma fa anche ridere. C'è una regia importante e allo stesso tempo leggera. La scenografia è poetica ma anche funzionale». Con Paolo Calabresi l'affiatamento c'è eccome: «Abbiamo già lavorato assieme in televisione: facevamo "Distretto di polizia" e ci siamo trovati molto bene - afferma l'attrice -. Paolo è anche conosciuto per "Le Iene", per "Boris" o per altri lavori ma ha un'educazione teatrale: ha iniziato al Piccolo con Strehler e io è da quando ho 19 anni che faccio teatro. Quindi ci intendiamo. Nel nostro caso, la pazzia di entrambi si sposa con la disciplina. C'è molto rispetto in scena, la consapevolezza che bisogna valorizzarsi a vicenda, che non bisogna sgomitare, che io dipendo da come lui mi dà la battuta e viceversa».

Ma di cosa tratta lo spettacolo, produzione dei goriziani a.ArtistiAssociati? «È la storia di una coppia della borghesia inglese, i signori Ransome, molto noiosi, metodici, abitudinari, che tornano a casa dopo un concerto e trovano la casa svaligiata. Lei reagisce in maniera differente rispetto a lui: l'uomo in assenza di riferimenti non ce la fa; la donna, invece, si reinventa, si rivitalizza». Naturalmente, si tratta del punto di vista dell'autore: Alan Bennett. «Ero portata a credere che Bennett, omosessuale, tendesse a difendere la figura maschile. Così non avviene forse perché, come afferma nella sua biografia, ha sempre vissuto in mezzo alle donne. Il mio punto di vista? Senza generalizzare, la storia dimostra che le donne sono più elastiche più aperte al fatto di reinventarsi e di vedere i cambiamenti come opportunità piuttosto che come perdite».

Traduzione e adattamento, però, portano la firma di Edoardo Erba, marito di Maria Amelia Monti, «ma non posso dire di averlo influenzato - afferma l'attrice -. Anche perché, all'inizio, l'adattamento di Edoardo per "Nudi e crudi" non era scritto pensando a me. Poi, certo, da quando vado in scena con lo spettacolo, ogni sera assieme a Paolo lavoriamo per affinare questo o quell'aspetto».

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