Addio a Franco Interlenghi, il bello degli anni ’50

ROMA. È morto ieri mattina alle 11.30 nella sua casa romana di Ponte Milvio, a 83 anni, Franco Interlenghi. L'attore nato a Roma nel 1931, straordinario protagonista quindicenne di “Sciuscià” di Vittorio De Sica, e poi della stagione del Neorealismo, fu diretto da Antonioni e Fellini al cinema, e a teatro da Luchino Visconti. Tra i suoi film più celebri vanno ricordati “I vinti” di Michelangelo Antonioni (1953), “I vitelloni” di Federico Fellini (1953) e “Giovani mariti” di Mauro Bolognini (1958). In teatro fu protagonista in “Morte di un commesso viaggiatore” per la regia di Luchino Visconti. La sua carriera cinematografica era poi proseguita fino a pochi anni fa, fino a “Notte prima degli esami”. Nel 1955 aveva sposato l'attrice Antonella Lualdi. Dal loro matrimonio sono nate due figlie, Stella ed Antonellina Interlenghi, entrambe attrici.
Interlenghi era uno dei molti attori "presi dalla strada", com'era consuetudine nella stagione del Neorealismo. Fu preso da Vittorio De Sica nel luglio del 1945 e quell'esperienza lo avviò a una carriera rapida. Interlenghi divenne uno dei giovani del cinema più amati del secondo dopoguerra,e la sua fama aumentò negli anni Cinquanta grazie ai ruoli di giovane bello, romantico, idealista, con quella faccia pulita, da bravo ragazzo un po' smarrito. Alla fine degli anni Cinquanta non rinunciò al momento d'oro della commedia all'italiana, come nel caso di “Padri e figli” di Monicelli o “Giovani mariti” di Bolognini, mentre si ritrovò con il suo vecchio maestro De Sica in “Il generale della Rovere” (1959) di Rossellini che due anni dopo gli avrebbe affidato il ruolo del garibaldino Giuseppe Bandi in “Viva l'Italia!”. Dagli anni Settanta continuò con il cinema ma si dedicò per la gran parte al teatro e alla tv (Don Matteo 4, 2004).
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