Addio al germanista Luigi Reitani una vita di studio e impegno civile

È morto a Berlino dove risiedeva con la famiglia. Ordinario all’Università di Udine aveva diretto l’Istituto italiano di cultura. Fu assessore nella prima giunta Honsell
Giacomina Pellizzari

Si è spento a 62 anni il professor Luigi Reitani. Ordinario di Letteratura tedesca all’Università di Udine, era uno dei massimi esperti internazionali di Friedrich Holderlin. Dal 2015 al 2019 aveva diretto l'Istituto italiano di Cultura di Berlino, da allora viveva nella capitale tedesca con la famiglia. È stato anche collaboratore delle pagine culturali del Piccolo.





In una notte d’ottobre è morto Luigi Reitani, germanista e massimo studioso del poeta Friedrich Hölderlin. Il professore ordinario di Letteratura germanica all’università friulana, già assessore alla Cultura del Comune di Udine della prima giunta Honsell, è deceduto a 62 anni di Covid nonostante avesse ricevuto la doppia dose di vaccino. Intellettuale di alto livello, Reitani lascia dietro di sé una scia di commozione profonda tra tutti colore che hanno avuto l’onore di apprezzare le sue doti umane e culturali.

Contagiato dal Sars-CoV2, Reitani due settimane fa era stato ricoverato all’ospedale di Berlino, ma nonostante le tempestive cure dei sanitari e la doppia dose di vaccino, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Nella notte tra sabato e ieri, il professore se ne è andato lasciando nel dolore la moglie Antonella Perla e le due figlie. «Neppure i medici hanno una spiegazione, è stato un caso unico, rapido e violento» ha sottolineato la moglie nel far notare che lei, diversamente dal marito, grazie al vaccino ha potuto superare l’infezione con sintomi lievi.

Ieri a Udine nessuno voleva credere alla notizia della scomparsa di Reitani. Tutti ne ricordavano il sorriso pacato, la levatura culturale e l’impegno dimostrato nel corso di una carriera accademica svolta ad alti livelli. Il rettore dell’ateneo friulano, Roberto Pinton, prova «grande commozione e profondo dolore personale», lo stesso «l’intera comunità accademica per l’immatura scomparsa del professor Luigi Reitani. Era – sottolinea Pinton – una delle personalità di maggiore rilevanza scientifica e culturale di questa regione e un punto di riferimento per l’università di Udine».

Il curriculum

Nato a Foggia il 18 luglio 1959, Reitani si era laureato in Lettere e filosofia con una tesi in Letteratura tedesca su Arthur Schnitzler all’università di Bari: era uno dei massimi esperti internazionali di Friedrich Hölderlin, Letteratura austriaca dal XIX al XXI secolo e di relazioni italo-tedesche. Dal 2015 al 2019 aveva diretto l’istituto italiano di Cultura di Berlino e da allora si era trasferito con la famiglia nella capitale tedesca pur continuando a insegnare nel capoluogo friulano. Dal 2019 faceva parte del Consiglio di amministrazione dell'Istituto di italiano di studi germanici, un anno più tardi era entrato nel collegio di dottorato in studi germanici e slavi all’università La Sapienza di Roma ed era direttore editoriale di “Studi germanici”. Difficile sintetizzare un curriculum come quello di Reitani, nel quale non mancano premi e riconoscimenti a livello internazionale. Il suo capolavoro letterario è stato il riordino dell’opera del poeta Friedrich Hölderlin, uscito per i Meridiani Mondadori, che, come ricorda il professor Furio Honsell, in Germania fu considerata l’edizione critica di riferimento.

Il cordoglio

«Reitani era una figura straordinaria, mi ritenni molto fortunato sia come sindaco sia come cittadino di Udine quando accettò di fare l’assessore alla Cultura, un incarico che gli diede molte soddisfazioni e alcune delusioni soprattutto per quanto riguarda gli aspetti burocratici» ricorda l’ex sindaco Honsell secondo il quale «la città di Udine non è stata sempre pronta a raccogliere le sollecitazioni arrivate da un intellettuale così di spessore e di taratura straordinaria. Era un ordinario di Letteratura tedesca - conclude - allo stesso livello di Claudio Magris». —

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