Addio all’étoile Elisabetta Terabust

ROMA . Elisabetta Terabust se n’è andata a 71 anni, lasciando il mondo della danza senza fiato. La grande étoile italiana, popolarissima e amata anche all’estero, è morta a Roma la scorsa notte. Nata a Varese, nel 1946, occhi neri e penetranti, capelli corvini, bellissima e con un fare burbero da leader, è stata una delle più famose étoile italiane nel mondo. Il suo romanticismo e il suo alto rigore stilistico sono i tratti che hanno contrassegnato la sua carriera. Attualmente era Direttrice onoraria della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma, lì dove aveva iniziato i suoi studi sotto la Direzione di Attila Radice, ed era stata promossa prima ballerina del Corpo di Ballo nel 1996, e poi étoile nel 1972. Fin dagli esordi aveva lavorato con personalità di rilievo del mondo della danza: Erik Bruhn, Zarko Prebil, Aurel Milloss, Bronislava Nijinska e questi sono solo alcuni dei nomi con i quali ha percorso le prime fasi della sua carriera. Nel 1973 ha intrapreso il suo percorso internazionale grazie alla collaborazione con il London Festival Ballet, compagnia con la quale ha interpretato in tutto il mondo i più importanti ruoli del repertorio classico. E poi è stata la prima italiana a danzare stabilmente nel Ballet de Marseille diretto da Roland Petit e per lei il grande Maestro francese ha rivisto Lo Schiaccianoci. E con lei ha realizzato Le Loup, Carmen, Coppelia, Notre Dame de Paris.
Durante la sua carriera ha danzato con i ballerini più famosi: Rudolf Nureyev, Erik Bruhn, Peter Schaufuss, Patrice Bart, Michail Barysnikov, Fernando Bujones, Patrick Dupond, Vladimir Derevianko, Jay Jolley, Paolo Bortoluzzi.
Nel 1990, quando ormai calcava poco le scene, è diventata Direttore della Scuola e del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma. E poi per ben due volte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano (dal 1993 al 1997 e dal 2007 al 2009), del Corpo di Ballo del Maggio Musicale Fiorentino (dal 2000 al 2002) e del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli (dal 2002 al 2006). Più di questo non avrebbe potuto fare. Nel 2007 è tornata di nuovo, alla direzione del Corpo di Ballo scaligero, ma i tempi erano cambiati e non era per lei un impegno né facile, né soddisfacente. Signorilmente lasciò l’incarico dichiarando alla stampa "il sistema burocratico è troppo spesso e troppo orientato ad obiettivi più economici che di qualità artistica".
Una velata ma durissima polemica. Tra i giovani talenti che nella sua lunga carriera ha contribuito a far emergere ci sono la star Roberto Bolle e Massimo Murru. Gli ultimi anni li ha passati in relativo isolamento, facendosi vedere pubblicamente pochissimo, solo in occasione di qualche prima di danza. La Fondazione Teatro dell’Opera di Roma le rende omaggio allestendo domani la camera ardente nella Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma.
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