“Onda” su onda: l’azione danzata di Zacchigna al Foro romano di Trieste

Oggi alle 18.30 a San Giusto la performance prodotta dal centro di ricerca Dancing House

Annalisa Perini
Onda - azione danzata, coreografia di Marta Zacchigna, del centro di ricerca Dancing House
Onda - azione danzata, coreografia di Marta Zacchigna, del centro di ricerca Dancing House

«Rallentare per vedere con altri occhi, per sentirsi esistere, per accedere a qualcosa che ci trascende, e lì, in quel nuovo mondo, dove l’intuizione si sostituisce al ragionamento, il contemplare all’agire, il volere al lasciare accadere, lì dove dove il pensare non è più riflettere, ma illuminare, lì accade qualcosa di indimenticabile. Perché è vero che l’onda passa, ma il suo passaggio ha levigato la nostra anima che ora non è più la stessa».

Così Marta Zacchigna, del centro di ricerca Dancing House, danzatrice e formatrice, introduce la seconda edizione della performance site specific “Onda - azione danzata”, che prenderà vita, assieme al suo “popolo della lentezza”, oggi alle 18.30 al Foro Romano di San Giusto.

Il progetto didattico e performativo è nato nel 2023 da un’idea di Zacchigna e di Sara Todeschini, con l’obiettivo di spingere a una riflessione aperta sul mito della velocità, dell’efficienza e della produttività tipico della vita contemporanea. L’azione danzata consiste in una camminata lentissima in cui i performer/danzatori si muovono dentro un “grande abbraccio” che invita provocatoriamente il pubblico a rallentare il passo, a respirare con il loro movimento lieve e sincronizzato. E lo spazio che ospita “l’onda”, a seconda del luogo che il suo fluire incontra, si trasfigura in un’azione poetica. Il prossimo 13 settembre l’azione performativa tornerà sul Molo Audace, dove l’estate scorsa ha portato per la prima volta la sua «camminata quieta, autentica e ribelle, come antidoto all’intorpidimento della velocità».

Intanto oggi fa tappa appunto al Foro Romano. «L’energia fluida e acquatica dei corpi dei performer – spiega Zacchigna - trova questa volta sul colle caro ai triestini la solidità della pietra, trasformandola in presenza viva. Le rovine ci interrogano sul tempo, sulla permanenza e sulla caducità. E la performance, nata sul mare, risale alla sorgente, abbeverandosi di terra e rigenerandosi attraverso un nuovo ascolto dello spazio».

I performer sono stati reclutati tramite una chiamata rivolta all’intera cittadinanza. Sono counsellor, educatori, project manager, pediatri, insegnanti, persone dai 17 ai 74 anni che non necessariamente hanno competenze nell’ambito della danza. L’onda sarà così costituita da Cinzia Bignamini, Sandra Cavanna, Francesco Facca, Amanda Hobley, Giulio Marocco, Silvia Moroni, Laura Michelazzi, Roberta Natalucci, Carlo Scialpi, Arta Sulay, Sara Todeschini, Matteo Venier, Giovanna Ventura, Massimiliana Viezzoli, Elisa Zubin e la stessa Zacchigna.

Il progetto si propone di fondare un appuntamento annuale, un evento che nelle prossime edizioni possa coinvolgere sempre più persone riunite dal voler portare e potenziare nel tempo un messaggio forte, il rimettere al centro il desiderio, la vitalità e la relazione. «Un lavoro sulla profondità del respiro e sul rallentamento – conclude Zacchigna – mi ha spinta a indagare le relazioni tra la materia, lo spazio, il tempo. Ho capito che la danza è intimamente legata alla fisica, alla filosofia, alla poesia. E che il rallentare un corpo è come rallentare una particella elementare, innescare un salto quantico, aprirsi a un’altra forma di conoscenza».—

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