Addio Giovanna Stuparich, custode di memorie

Figlia di Giani e di Elody Oblath è morta a Roma a quasi 98 anni. Curò con passione l’eredità dei genitori

È morta mercoledì a Roma, a quasi 98 anni, Giovanna Stuparich Criscione, figlia di Giani, scrittore, intellettuale, eroe irrendentista prima e antifascista poi, e di Elody Oblath, scrittrice e poetessa. Giovanna era nata a Trieste il 10 dicembre 1919, sorella di Giordana e Giancarlo.

Aveva frequentato a Trieste il liceo classico "Dante Alighieri" in una classe dove il padre insegnava italiano e latino e in seguito aveva compiuto gli studi universitari a Roma, dove continuò a risiedere dopo il matrimonio e dove ospitò il padre a più riprese.

Dopo la morte di Giani, avvenuta a Roma nel 1961, Giovanna Stuparich Criscione alimentò con passione - attraverso i suoi rapporti e numerosi articoli - l'attenzione e l'interesse per l'opera di entrambi i genitori, incoraggiando le iniziative volte a ricordarli, le pubblicazioni di inediti e le ristampe dei testi editi, le ricerche di studiosi italiani e stranieri. Con diversi scritti, illuminò alcuni tratti della vita e delle opere di personaggi legati alla famiglia e rimase sempre legata ad alcuni allievi ed estimatori del padre, tra i quali Livio Zeno Zencovich, Aldo Visalberghi, Bruno Vasari, Adriano Mercanti.

Giovanna Stuparich Criscione mantenne sempre forti legami con la sua città, donando ad alcune delle sue istituzioni (il Museo teatrale "Schmidl", il Museo del Risorgimento, la Biblioteca dell'Università di Trieste, l’Archivio degli Scrittori e della Cultura Regionale dell'Università di Trieste) inediti, manoscritti e materiali appartenuti alla sua famiglia.

Nel 2014 aveva proposto all’amministrazione comunale di dedicare alla figura di Giani Stuparich una statua in bronzo a grandezza naturale, come quelle di Joyce, Svevo e Saba. In occasione delle celebrazioni per il centenaio della prima guerra mondiale, Giovanna riteneva fosse opportuno rendere onore al padre, che a Trieste ha dato moltissimo, non solo nell’impegno intellettuale e civile, ma anche in termini di eredità culturale: tanti suoi allievi del liceo Dante, dove insegnò dal 1921 al 1941, hanno raccolto e seminato a loro volta ideali di libertà, umanità e convivenza nati dalle lezioni dello scrittore, mentre il Circolo della cultura e delle arti da lui fondato è tuttora in attività. Un busto al Giardino Pubblico, opera di Ruggero Rovan, ricorda la figura di Stuparich, ma la figlia chiedeva che una statua, magari nei pressi del liceo Dante, rendesse l’omaggio più centrale e visibile.

Giovanna Stuparich se n’è andata senza veder coronato questo sogno, che forse ora i nuovi amministratori vorranno realizzare.

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