Adrien Brody fa la magia e diventa il grande Houdini

ROMA. «L'intero viaggio della mia vita nella recitazione in realtà è incominciato da un'infatuazione per la magia e l'illusione». A dirlo è il premio Oscar Adrien Brody (Il pianista), che spinto...

ROMA. «L'intero viaggio della mia vita nella recitazione in realtà è incominciato da un'infatuazione per la magia e l'illusione». A dirlo è il premio Oscar Adrien Brody (Il pianista), che spinto dall'ammirazione nei confronti di Harry Houdini, ritorna alla tv e interpreta il leggendario illusionista nella miniserie in due parti che andrà in onda in prima tv assoluta il 7 e l'8 gennaio su Dmax. Nel film, diretto dal regista tedesco Uli Edel (nomination come miglior film straniero all'Oscar 2009 con La Banda Baader Meinhof), anche Kristen Connolly, Evan Jones, Eszter Onodi. Consulenti per le scene di magia sono stati il mago David Copperfield e l'illusionista ungherese David Merlini.

«Houdini - spiega Brody - ha padroneggiato l'arte della fuga, non solo da catene fisiche, ma dalla povertà e dalle costrizioni sociali di un immigrato di umili origini. La storia della sua vita fa appello al bisogno universale di accettazione in cui tutti noi ci possiamo identificare. Rappresentarlo è più che un onore». La miniserie vuole mostrare il lato inedito dell'escapologo dagli addominali di pietra che con i suoi spettacoli di magia poteva «sconfiggere» la morte e segue le vicissitudini di quest'uomo visionario, un precursore dei tempi, che ha dedicato la sua vita a sfidare i propri limiti. Dalla fama allo spionaggio, dagli incontri con i grandi volti della storia (dai presidenti degli Usa a Sir Arthur Conan Doyle fino a Grigori Rasputin) fino alla morte per una peritonite improvvisa a Detroit nel 1926 a soli 52 anni. Brody ha voluto girare di persona ogni singola scena, senza ricorrere a controfigure, anche nelle scene più impegnative dal punto di vista fisico. Nella serie, infatti, sono stati fedelmente ricreati alcuni dei più famosi trucchi che resero unico Houdini: le «fughe» subacquee, la liberazione da manette e catene o la terribile tortura cinese dell'acqua, in cui veniva immerso legato a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio.

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