Al Museo Carà di Muggia la “Vita col mare” a Trieste nei dipinti dei grandi artisti

Trieste
“Vita col mare” è il titolo di un enigmatico libro di Stelio Mattioni, uno dei primi fortunati romanzi dell’autore triestino, ambientato a Muggia e incentrato sul rapporto tra i personaggi e il mare, inteso anche in maniera allegorica. Lo stesso titolo ha preso la mostra che lancia una collaborazione che si prospetta fruttuosa tra il muggesano Museo d’Arte Moderna Ugo Carà e la Fondazione CRTrieste. L’esposizione aperta da oggi rilancia gli spazi del museo e permette di conoscere meglio il patrimonio artistico della fondazione stessa. Sette sono le sezioni allestite per questo percorso tra dipinti, disegni, incisioni e sculture per una narrazione di immagini che ha selezionato trentacinque opere realizzate da artisti attivi a Trieste tra Otto e Novecento. L’evento, che rientra nelle attività del calendario della Barcolana 2021, è curato da Alessandro Del Puppo, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università degli Studi di Udine e curatore della collana d’arte della Fondazione CRTrieste. Dai bellissimi corpi plastici dei bagnanti di Sambo alle geometrie di Spacal fino alle colorate marine di Černigoj e Flumiani, la mostra presenta un ricco esempio della produzione artistica che celebra il nostro golfo e il litorale. Spiega Alessandro Del Puppo: «Dalla storia e dalla geografia peculiare del golfo si passa alle tante vivide rappresentazioni delle rive triestine, dei pittoreschi porticcioli del litorale, per giungere alle spettacolari vedute della navigazione in mare aperto. Ciascuna di queste opere testimonia il legame inscindibile tra la città, i suoi uomini, le sue donne e il mare». Nella prima sezione sono evocati anche l’antica cartografia, le figure dei commercianti, il santo protettore. Lo sguardo poi si estende alle immagini urbane con le rive solcate di borghesi e di popolani e il fervore delle attività cantieristiche. La sezione dedicata al porticciolo di Muggia consente di riscoprire alcuni autori poco noti del Novecento triestino come Gianni Brumatti, Nicola Sponza, Guglielmo Grubissa e soprattutto Maria Lupieri, figura di donna artista tutta da indagare. D’impatto è la squisita immagine della fanciulla in costume ritratta da Dyalma Stultus e un piccolo gioiello è la marina di Alexander Dzigurski. L’ultimo capitolo narra il ritorno a casa con tre sole opere che permettono di documentare la presenza di un moderno stile di matrice postcubista con Nino Perizi e Spacal, fino al grande pannello decorativo di Dino Predonzani, vero omaggio al mare, alla natura e alla presenza dell’uomo. Tiziana Benussi, presidente della Fondazione CRTrieste, afferma: «L'esposizione è una delle occasioni di ripartenza della vita culturale dopo il difficile periodo, una ripartenza dal mare, elemento essenziale per la vita sia di Trieste che di Muggia». Sulla stessa linea Mitja Gialuz, presidente della Società Velica Barcola Grignano che aggiunge: «La scelta di organizzare l’evento a Muggia amplia il raggio di azione dell’evento Barcolana coinvolgendo sempre più persone e sempre più luoghi». La mostra sarà visitabile al Museo Carà fino al 28 ottobre. —
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