Al Music in Village di Pordenone arrivano i veterani “Africa Unite”

La band più longeva del reggae made in Italy si aggiunge al cartellone della 29.ma edizione con i Dinosaur Jr. e Samuel.
Elisa Russo
“Africa Unite”, la band piemontese sara a Pordenone il 3 giugno
“Africa Unite”, la band piemontese sara a Pordenone il 3 giugno

TRIESTE «Un posto importante per noi, dai tempi dei primi Rototom Sunsplash a Gaio di Spilimbergo, i live al Cerit, al Deposito Giordani, gli indimenticabili concerti a Trieste, alla Barcolana, per finire con le immense emozioni al Parco del Rivellino dove il festival reggae per antonomasia ha, negli anni, regalato musica, cultura e aiutato il genere a essere conosciuto.

Il Friuli si è sempre dimostrato accogliente, curioso e interessato alla musica in generale. Penso che fenomeni come il Great Complotto abbiano, forse anche inconsciamente, aiutato a creare quest’attitudine»: nelle parole di Bunna, fondatore, cantante e chitarrista degli Africa Unite è riassunto il rapporto speciale del gruppo più longevo del reggae italiano con il Friuli Venezia Giulia. Non sorprende, dunque, un loro ritorno al Music in Village di Pordenone, altro palco che hanno calcato sempre con grande piacere (l’ultima volta nel 2019 con gli Architorti). Nel nuovo annuncio della ventinovesima edizione del festival organizzato da Complotto Adriatico che si terrà dall’1 al 4 giugno al Parco IV Novembre a ingresso gratuito, gli Africa Unite si piazzano nella serata del 3, assieme ai dj Steve Giant & Papaluka. Già annunciati, invece, Samuel dei Subsonica il 2 e gli americani Dinosaur Jr. il 4 giugno.

«Il Friuli Venezia Giulia ha dato e continua a dare molto al reggae – continua Bunna – come il nostro Piemonte, offre tanto musicalmente, ci sono proposte valide e ogni volta torniamo volentieri tra amici e gente che ci ha sempre ben accolto». Comincia nell’81 il percorso degli Africa Unite, immediatamente dopo la prematura scomparsa di Bob Marley (da una sua canzone traggono il loro nome). Inseparabile da allora la coppia Bunna e il tastierista - produttore Madaski, mentre il resto della band è cambiato nel tempo (includendo, tra gli altri, anche Max Casacci dei Subsonica e il pordenonese Paolo Baldini). 16 dischi, una quantità di concerti inestimabile, l’anno scorso è uscito “People Pie”, remake dell’album pubblicato nel 1991 e “Forty-One Bullets”, nuovo singolo ispirato all’omicidio Amadou Diallo. E a marzo hanno reso disponibile la propria discografia completa sulle principali piattaforme di streaming.

E.R.

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