Al Principe delle Maree piacciono le palamite
Ha chiamato il suo locale come l’omonimo film di successo con Nick Nolte, ma il “titolo” non è usurpato. Perchè Ricky Zacchini, col mare, ha da sempre un rapporto forte. Pescatore e amante della fauna ittica, gestore di parte delle pedocere Laudamar a Grignano, vanta nel settore una conoscenza superiore alla media. Che da qualche anno ha deciso di mettere a disposizione della gente aprendo un piacevolissimo locale a Chiampore. O, meglio, riaprendolo, perchè stiamo parlando dello storico “Vivoda”.
Vista mozzafiato sul golfo e su Trieste, pesce rigorosamente fresco e di stagione, apertura limitata al weekend, da venerdì a domenica. Perchè lui, e lo precisa da subito, non vuole essere uno da «calamari fritti, radicio e fasoi» ma, realmente, seguire le stagioni. E, dunque, fornire quello che c’è, quello che si trova, al meglio. Niente totani imbalsamati dell’Atlantico spacciati per calamaretti del golfo, insomma, e pieno rispetto del fermo pesca. In un concetto: quello che c’è, c’è.
Fatevi, dunque, ipnotizzare senza problemi dalla meravigliosa terrazza, e mettetevi nelle sue mani, certi che non vi proporrà niente di improvvisato o, peggio, improbabile.
Per dire: in quanti menu potete trovare in questo periodo i “cagneti” (mini-squali, in estrema sintesi) le deliziose palamite, magari un trancio di tonno fresco, orate o riboni? E attenzione: non chiedete un fritto misto perchè non esiste, non viene cucinato proprio! Tutti i pesci vengono fatti rigorosamente alla griglia, al forno, magari in tecia. Uno dei pesci poveri più gustosi (ma è segreto di pochi), il molo, viene addirittura preparato in savor, tanto per capirsi.
E poi, ma qui bisogna aprire un capitolo a parte, c’è il pedocio. Zacchini c’è l’ha in casa, tanto che, non a caso, è stato una delle anime del recente “Ocioalpedocio” sul Canale, sicuramente, ad oggi, la manifestazione enogastronomica di maggior successo vista quest’estate a Trieste, nonostante alcune inopinate difficoltà burocratiche. Gli stessi piatti che avete potuto assaporare in quel contesto, comunque, li trovate a Chiampore: scotadeo e soutè, insalata capricciosa e l’ormai mitica zuppetta con i fagioli fanno parte integrante dell’offerta, li trovate sempre.
E costituiscono un bel mangiare, sia pure nella loro semplicità.
Così come dei contorni, caponatina di verdure, radicchio saltato e patate ai ferri, dove al posto del sale viene praticamente usata l’acciuga.
Aggiungeteci l’effetto panorama, spettacolare, vini esclusivamente della casa ma generosissimi (un Friulano del Collio e una Glera di Valdobbiadene), l’effetto vacanze che grava sul posto (che sta pensando di realizzare anche un bed&breakfast annesso) e capirete che la sortita vale tutti i 30 euro spesi.
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