Alla Double Room la magia mai sopita dei nuovi Tarocchi

Le carte dei Tarocchi rappresentano una metafora visivo-iconica della realtà, simboleggiano osservazione ed analisi sul futuro e sul passato; le carte, soprattutto a Trieste, hanno una natura antica,...
Le carte dei Tarocchi rappresentano una metafora visivo-iconica della realtà, simboleggiano osservazione ed analisi sul futuro e sul passato; le carte, soprattutto a Trieste, hanno una natura antica, non si può, parlando di Re, Regine e Jack non ricordare la storica azienda triestina: la Modiano.


L’uomo è stato da sempre affascinato dall’arcano, dal mistero, dal fato che avvolge la complessità dell’esistenza. Questa seduzione ha accarezzato la sensibilità di molti artisti che non sono rimasti “immuni” da tale ammaliante richiamo. Proprio su questi rapporti tra il gioco e l’interpretazione la DoubleRoom arti visive, lo scorso 10 novembre ha inaugurato la mostra "Tarocchi contemporanei. Allegorie e simboli visti dagli artisti". L’esposizione, particolarmente complessa e interessante è a cura di Massimo Premuda in collaborazione con Denis Volk ed indaga sui classici tarocchi interpretati da artisti moderni e contemporanei che, mediante lo studio degli “arcani maggiori”, hanno deciso di esplorare i molteplici temi esoterici, amorosi, storici, politici, letterari, di costume, senza tralasciare l’alone magico che ne consegue.


In mostra i tarocchi e le carte da gioco di quattro artisti moderni, le triestine Maria Lupieri e Leonor Fini, gli sloveni Hinko Smrekar e Boris Kobe, affiancati dai contemporanei Ugo Pierri, Alessandra Spigai e dal croato Damir Stojnić. Durante la serata dell’inaugurazione Corrado Premuda ha tracciato un accurato disegno sulla figura di Leonor Fini e Nina Alexopoulou ha interagito con il pubblico dando vita ad una “durational performance” dal titolo “Arcane exchanges”.


In occasione della collettiva sono stati organizzati vari eventi: mercoledì 22 novembre si è svolta alla DoubleRoom una visita guidata con Massimo Premuda e Sara Veglia e un incontro con Nina Alexopoulou per la terza edizione di Tarot Chats - leggere le arti visive con i tarocchi- nella quale la performer greca ha analizzato gli arcani maggiori con un particolare approfondimento sulla carta del “Matto” e de “La Ruota della Fortuna” e per l’occasione sono stati utilizzati i tarocchi realizzati da Renato Guttuso. Il pittore neorealista aveva prodotto nel 1972, per la casa editrice “La Traccia” di Modena, 78 litografie ispirate ai tarocchi piemontesi che ristampò, come mazzo di carte, a Trieste nel 1983 per Moda 90 con l’intenzione di creare iconografie estremamente moderne, pregne di illustrazioni satiriche, erotiche, assolutamente esplicite; stiamo parlando dell’immediato post sessantotto, è il tempo della piena liberalizzazione sessuale. Il 14 dicembre ci sarà ancora una visita guidata alle 17.30 e successivamente una conferenza su “Maria Lupieri” e il “circo dei tarocchi: tra arte e letteratura” a cura di Roberto Benedetti, studioso dell’artista triestina, di cui analizzerà le personali elaborazioni dei tarocchi fino al raffinato rapporto elettivo fra il suo immaginario e quello di Italo Calvino. L’esposizione sarà visitabile fino a giovedì 21 dicembre. La lettura delle opere in mostra è estremamente articolata e seducente sia da un punto di vista introspettivo che visivo, si percepisce la grandiosità della descrizione di alcuni personaggi “celati” dietro i Jack o la rappresentazione della vita contadina dei tarocchi di Hinko Smrekar, come anche l’orrore del campo di concentramento di Allach nelle carte realizzate da Boris Kobe. Dalle immagini satiriche si giunge alle raffigurazioni romantiche per poi passare a disegni di una materialità estrema nella compostezza della struttura; dalla raffinata plasticità di inconfutabili espressioni si giunge alla marcata sovrapposizione di immagini tantriche.


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