Andrea Mitri “gioca” al Lotto, ma è il pubblico a estrarre i numeri

A San Giusto lo spettacolo di improvvisazione teatrale che prende spunto dalla smorfia. Sul palco accanto all’attore triestino ci sono Gila Manetti e Alfredo Cavazzoni

TRIESTE. Imprevedibilità assoluta, ma anche una pioggia di risate. È quanto promette lo spettacolo di improvvisazione teatrale ospitato al castello di San Giusto, domani (mercoledì 31 luglio) alle 21 con ingresso libero. Il nuovo format che andrà in scena al bastione Rotondo si intitola “Namba”. Protagonisti, gli attori del GianTeatro, gruppo composto dai toscani Gila Manetti e Alfredo Cavazzoni e dal triestino Andrea Mitri, che da anni opera nel mondo dell’improvvisazione teatrale.

In altre parole, quel genere in cui lo spettacolo nasce grazie alle indicazioni fornite direttamente dal pubblico e si sviluppa ogni sera in maniera completamente diversa. Storie, personaggi e battute nascono sul momento seguendo un filone principalmente comico, ma che lascia spazio anche alla poesia e all’umanità dei vari personaggi interpretati sul palco.

In “Namba” lo spunto nasce dai numeri del Lotto e dalla loro corrispondenza con le figure tipiche della smorfia napoletana. Mitri, noto in città per essere stato un amatissimo calciatore della Triestina (per il cui centenario ha scritto e interpretato “Undici ragazzi più 1”), si occupa di teatro dall’87, partecipando a Match (la forma più conosciuta in Italia) e agli spettacoli di improvvisazione “Comedy” e “Legami e legumi”.
 
«L’improvvisazione - spiega Mitri - è una forma teatrale che nasce come strumento di lavoro per la formazione attoriale, diventando poi una forma di teatro che si rifà alla commedia dell’arte. Mentre però questa ha un canovaccio su cui si inventano le battute, qui gli spettacoli nascono dal pubblico. All’inizio della serata chiediamo di estrarre sei numeri, ognuno dei quali corrisponde a una definizione della smorfia che è il motore per mettere in scena altrettante piccole storie.
 
Quello che accade sul palco è del tutto imprevedibile e alcune volte - confessa - va meno bene di altre, ma la qualità resta comunque altissima, abbiamo l’esperienza per regalare sempre una serata godibile: siamo tutti improvvisatori da più di vent’anni e Cavazzoni poi è campione del mondo ’98. Ognuno ha i suoi cavalli battaglia e le proprie qualità su cui fare affidamento. Conta molto l’esperienza, ma anche e soprattutto la fantasia».
 
L’improvvisazione teatrale si sta diffondendo anche a Trieste grazie all’associazione culturale ImprovvisaMente. «Per chi volesse avvicinarsi - conclude Mitri - a dicembre organizzeranno dei corsi e dal 6 settembre si terrà ImproBora, un raduno con una serie di workshop».

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