Angela Favella: «Con le Pillole faccio ridere sulla web tivù» VIDEO

A Udine, dove è nata nel 1986, la chiamavano la Piccola Marchesini, per sua irrefrenabile tendenza a interpretare la vita come un grande sketch. Oggi, dopo la Scuola del Piccolo teatro di Udine, la Scuola Nazionale di Cinema di Roma e maestri del calibro di Chiara Meloni e Marco Bellocchio - con i quali ha mosso i primi passi nel teatro d'impegno - ha riscoperto l'importanza di essere comici. Lei è Angela Favella, attrice sulla rampa di lancio grazie al successo della serie web "The Pills", sit-com sulla metafisica delle sfighe quotidiane nata tre anni fa dalla verve del trio Matteo Corradini, Luigi Di Capua e Luca Vecchi. Da quando sono sbarcati su Facebook e Youtube con i loro irresistibili cortometraggi girati in casa sfruttando amici e parenti come comparse, i tre hanno collezionato centinaia di migliaia di contatti (novemila follower solo su Twitter), poi sono finiti prima su Italia 1 con due puntate, quindi su Italia 2 e infine hanno partorito “Zio Gianni” di nuovo su Italia 1. E adesso stanno scrivendo "The Pills - Il film", prodotto dalla Ascent Film - la stessa della "Foresta di ghiaccio" e "Smetto quando voglio" - e da Taodue. Per Angela è l'occasione del grande balzo dopo l'esordio on-line nelle "Pillole" con l'episodio Mission In Poste, ovvero come per la generazione 2.0 pagare una bolletta allo sportello sia un'impresa paragonabile allo sbarco sulla luna.
Surreali, citazionisti, seriamente convinti di non essere comici ma attori interpreti del lato tragicomico della vita e del precariato stabile, i protagonisti di "The Pills" sono nel gruppo di testa dei cineasti post-tv, giovani alla ricerca di nuove strade e nuovi linguaggi. «Sul web si può dire e fare quasi tutto in grande libertà - spiega Angela Favella -, anche se è un'arma a doppio taglio: si possono fare cose innovative e condivise ma anche grandi sciocchezze». Di certo stanno cambiando i linguaggi: «Noi - dice ancora Angela - siamo la generazione che ha spento la televisione, ma ha mutuato il suo linguaggio dai cartoni animati, come i Simpson: quello è il nostro modo di osservare le cose, e di riderci su».
Intanto le “Pillole” crescono. Dalla quotidianità degli studenti universitari alle prese con i problemi di pagare l’affitto della stanza, gestire il bagno comune, andare a vivere fantomatiche avventure erotiche in Erasmus, gli antieroi di “The Pills” sono passati ad affrontare la terra incognita del dopo-laurea e della impossibile ricerca di un impiego. «Anche il modo di lavorare è cambiato - racconta Angela - dai primi set improvvisati quasi senza copione si è passati a sceneggiature più elaborate e location meglio strutturate».
E adesso il film. «È ancora in fase di scrittura - spiega Angela - è presto per dire qualsiasi cosa; intanto sul web la serie va avanti, un po’ più lentamente visto l’impegno del lungometraggio». Ma lì, sul web, è nata, e lì, sul web, la serie delle Pillole continua a trovare ispirazione e un modo diverso di osservare la realtà. Con o senza la tv.
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